Sono Anna e nel 2013 ho perso mia figlia. Si è suicidata. Una catastrofe. Un treno che ti investe. Ho cominciato a frequentare il gruppo. I primi tempi non facevo altro che piangere. Non riuscivo a parlare. Il gruppo ha accolto questo mio pianto. E andavo via più sollevata. Il gruppo accoglie il tuo dolore e lo fa suo. Si condividono dolore, pianto, silenzi, emozioni e un po’ di dolore rimane lì. E tu trovi la forza per continuare almeno per un’altra settimana. Poi ritorni al gruppo e condividi di nuovo questo dolore. Il gruppo è un appiglio, perché quando succede una cosa del genere sprofondi in un abisso senza fondo. E’ un appiglio che ti aiuta a frenare la caduta. E ti permette di tirarti un po’ su e ti aiuta a uscire, un po’ alla volta, dalla disperazione assoluta che ti prende.