Dal buio a una lanterna di luce

Anche dal dolore più grande può nascere qualcosa di positivo, bisogna solo scavare per trovarlo. È questo il messaggio che Francesca Patton, 33 anni, insegnante alle scuole medie di Segonzano, vuole trasmettere con il suo primo romanzo, “Lanterna di luce”. Il racconto, accompagnato dalle illustrazione di un'altra pinaitra, Elisa Algarotti di Fornace, non è ancora stato pubblicato perché, al posto della tradizionale casa editrice, le due autrici hanno voluto puntare sulla raccolta fondi indipendente. Da venerdì 8 dicembre, infatti, è possibile finanziare il progetto – che prevede anche la traduzione in inglese – sulla piattaforma online produzionidalbasso.com: la donazione di fatto dà diritto all'acquisto di una copia digitale e di una cartacea.

Il crow funding sarà aperto fino all'8 marzo, festa della donna; una data dalla forte valenza simbolica alla luce della storia raccontata nel romanzo, che galleggia tra i generi fantascienza, sentimentale e autobiografia. “Nel 2014 ho perso i miei due gemelli, un mese dopo la loro nascita. È stato un trauma enorme”, racconta Francesca Patton. “Per riprendermi dal lutto ho frequentato un master di scrittura terapeutica, incentrato sull'ascolto dei desideri. Con la penna in mano ho scoperto un messaggio importante: l'uomo non può spiegare tutto, ma se allarga lo sguardo può sempre trovare qualcosa di positivo”.

La sofferenza vissuta dall'autrice si ritrova tra le pagine del romanzo che ha per protagonista una scienziata, Celeste Ceramont, un cognome che rimanda ai paesaggi dell'Altopiano di Piné. Nella trama, il personaggio principale ha fatto una scoperta fondamentale nel mondo della fisica, in particolare sulla luce. “La lettura di 'La teoria dei colori' di Goethe e delle concezioni di Newton è stata propedeutica alla scrittura del racconto”, spiega Patton. “Per me, laureata in Filosofia, non è stato facile approcciarmi a quei testi”.

La protagonista Celeste Ceramont entra anche in possesso della corrispondenza tra una coppia, dove marito e moglie si confrontano sulla perdita di due gemelli. Il ritrovamento di una lanterna magica è l'espediente che aggiunge alla storia un tocco di fantasy.

“Vorrei che questo libro desse la voce a tutte le donne che hanno perso un figlio”, sottolinea l'autrice. “Ho realizzato questo obiettivo solo recentemente; quando ho cominciato a scrivere l'ho fatto per andare avanti. C'è un tabù sulle morti bianche, così come sugli aborti spontanei. Semplicemente non vengono narrati e così, quando capita, si finisce per sentirsi soli”. “Credo – conclude la giovane scrittrice – che le vite di quei bambini abbiamo una dignità, hanno comunque fatto un percorso, anche quelle che sono durate pochi mesi nella pancia della mamma”.

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