IL PATTO

1. Nuovi nati in Italia

Secondo l’Istat nel 2016 sono stati iscritti all'anagrafe 473.438 nuovi nati, oltre 12mila bambini in meno rispetto al 2015: è il valore più basso mai registrato nella storia del nostro paee. Nell'arco di 8 anni (dal 2008 al 2016) le nascite sono diminuite di oltre 100mila unità.

 2.  Saldo nascite – decessi

Il saldo naturale (cioè la differenza tra nati e morti) segna nel 2016 il secondo maggior calo di sempre (-134mila), dopo quello del 2015; ma è soprattutto la dinamica demografica dei cittadini italiani a essere negativa, il saldo naturale è -189mila, quello migratorio con l’estero -80mila. Secondo  la proiezione dei dati Istat relative ai primi sette, otto mesi di quest’anno, stiamo viaggiando verso un nuovo record in fatto di morti e di bassa natalità.  È legittimo stimare che nel 2017 avrà un saldo naturale negativo di ben 202 mila unità.

3.       Un Paese sempre più anziano

L’Italia è già uno dei Paesi con più anziani nell'area dell'Ocse ma diventerà, nel 2050, il terzo Paese con più anziani nel mondo dopo Giappone e Spagna. Nel  2050, infatti, in Italia ci saranno 74 “over 65” per ogni 100 attivi (persone di un età compresa tra i 20 e i 64 anni). Attualmente sono 38. Inoltre, la fascia dei più giovani risulta sensibilmente più povera di quella anziana.

4.       Sogni dei giovani italiani

In Italia,  secondo un’indagine dell’Istituto Toniolo, la volontà di costruire una famiglia con figli rimane alta (94% favorevole). In particolare il 7% degli intervistati non desidera alcun figlio, mentre il 14% si fermerebbe per scelta ad uno solo. Circa l’80% dei giovani intervistati vorrebbe avere 2 o più figli.

5.       Donne e lavoro

Sono 5,5 milioni le donne tra i 18 e i 49 anni (dati Istat) che rinunciano ad essere madre: una donna fertile su due. Essere madre e lavoratrice, oggi, risulta ancora molto difficile in Italia. Nonostante questo, il 71% delle donne italiane tra i 20 e i 34 anni mira ancora ad avere almeno due figli, mentre soltanto il 7% è disposto a rassegnarsi a non averne. Nel 2016, secondo l’Ispettorato del lavoro, erano mamme quasi 8 donne su 10 tra quelle che hanno dato le dimissioni dal loro posto di lavoro. E 4 di loro, su 10, hanno sostenuto che la ragione era la difficoltà a gestire insieme figli e lavoro.

6.  Se fai un figlio rischi di diventare povero

Stando ai dati diffusi dall’Istat, tra le famiglie con 3 o più figli minori l’incidenza della povertà assoluta aumenta quasi del 50% passando dal 18,3 al 26,8%, ed interessa quindi complessivamente 137.711 famiglie e 814.402 individui.

7.        Un figlio costa quanto una Ferrari

Secondo la consueta indagine condotta dall’O.N.F. (Osservatorio Nazionale Federconsumatori)sui costi necessari al mantenimento di un figlio, emerge che per mantenere un bambino nei primi 12 mesi le famiglie italiane devono sostenere un costo che varia da un minimo di 7.072,90 € ad un massimo di 15.140,76 €, con un aumento medio dell’1,1% rispetto al 2016. Ad una famiglia con un reddito medio di 34mila € netti all’anno, portare un figlio dagli 0 ai 18 anni costa quasi 170mila €. Una famiglia con reddito più basso può arrivare a spendere 113mila € mentre, se il reddito raddoppia, può spendere anche 270mila € a figlio in 18 anni.

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