Il basket al tempo di Facebook

Alla serata organizzata dal Trust dell'Aquila hanno partecipato coach Maurizio Buscaglia e Raffaele Ferraro della pagina Facebook e blog “La Giornata Tipo”

“Raccontare la passione sportiva”. Il tema dell’incontro proposto lunedì scorso dal Trust dell’Aquila Basket in collaborazione con la Fondazione Cassa Rurale di Trento, che ha ospitato l’evento, era decisamente ambizioso, ma nessuno avrebbe potuto cimentarsi nello svolgimento meglio di Maurizio Buscaglia e Raffaele Ferraro, trovando il perfetto equilibrio tra testimonianze personali, riflessioni alte e divertenti aneddoti.

Il coach dell’Aquila Basket non ha certo bisogno di presentazioni dato che, impresa dopo impresa, è entrato di diritto nella ristretta cerchia dei trentini illustri contemporanei. Per presentare Raffaele Ferraro agli appassionati di sport invece basta citare “La Giornata Tipo”, celebre pagina Facebook diventata poi anche un blog, unica nel panorama nazionale capace di commentare la pallacanestro unendo intelligenza, ironia e competenza fuori dal comune.

La grande passione per lo sport scelto come ragione di vita, il basket, è evidente semplicemente ripercorrendo la carriera di entrambi, partiti dai piccoli palazzetti di provincia e arrivati giovanissimi ai massimi livelli. Una passione quotidiana, come la ha definita coach Buscaglia, coltivata giorno dopo giorno allenando i dopolavoristi “come fosse la cosa più incredibile del mondo”, condita da “incoscienza, tanta voglia e grande capacità di reagire alle porte in faccia e alle difficoltà”. Una passione tipicamente bolognese quella di Ferraro, cresciuto nelle palestre di quella che fino pochi anni fa era la capitale della pallacanestro italiana, sviluppatasi con le discussioni virtuali sui “vecchi” forum ed infine sui social network.

All’interno dello spogliatoio, Buscaglia ha dovuto imparare a gestirli: “Fino a qualche anno fa andavo fuori di testa, come fai a trovare la concentrazione con lo smartphone sempre acceso? Ma in un’epoca in cui i giocatori starebbero connessi anche nei time out, se potessero, è necessario restare al passo coi tempi, anzi ti rendi conto che per loro comunicare fino all’ultimo a volte è un modo per caricarsi”.

Oltre che con gli anni, per il coach trentino il modo di comunicare con la squadra è cambiato con la trafila dalle serie minori alla Serie A: “Nel nostro caso è stato tutto velocissimo, salendo di categoria praticamente ogni due anni sono cambiati i parametri, ma tanto dipende dal carattere, dal modo di pensare e dalla cultura di provenienza di ogni giocatore, quando entro in spogliatoio per comunicare qualcosa devo pensare bene a come farlo. Una volta si poteva parlare molto di più a tutti, ora il saper comunicare singolarmente ad ognuno è molto più importante”.

Anche Ferraro alla base della sua Giornata Tipo pone una profonda riflessione sul modo più adeguato di comunicare ai suoi followers: “Se vuoi sapere com’è finita una partita compri la Gazzetta, se cerchi qualcosa di diverso dal semplice risultato e tabellino noi facciamo questo, senza filtri, in maniera diretta e ironica”. Una maniera che è piaciuta persino all’Eurolega, la massima competizione cestistica europea, che ha chiesto a Ferraro di creare dei contenuti per una platea internazionale: “Sarà una bella sfida, un conto è saper fare un certo tipo di comunicazione in italiano e un conto è farlo in inglese. Soprattutto non sarà semplice far ridere in inglese”.

Molto più facile divertire il pubblico trentino grazie a un aneddoto di qualche anno fa, quando Ferraro per andare a cena dopo una partita al Palatrento rimase chiuso con la macchina nel parcheggio di una concessionaria. In suo soccorso alle due di notte arrivò lo staff dell’Aquila Basket guidato proprio da Buscaglia, con relativa cassetta degli attrezzi e le chiavi inglesi per smontare il cancello, liberare l’auto e garantire per gli ospiti con le volanti dei carabinieri di ronda.

Deformazione professionale, Ferraro arrivato a casa raccontò il tutto su Facebook, l’avventura finì con il più classico dei copia-incolla sui quotidiani locali ed allora il coach non ne fu proprio felicissimo. “Conservo ancora il fotomontaggio che qualcuno fece mettendo davanti a me nella foto di squadra la cassetta degli attrezzi e sotto la scritta 'nottata difficile'”, conclude il racconto Buscaglia, che oggi non può evitare di riderci sopra assieme al suo pubblico, definitivamente conquistato dalla passione sportiva.

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