Il “dentro” si racconta

Tra le novità, i “libri umani” che si racconteranno al pubblico in piazza

Quanto conosciamo realmente del mondo del carcere? E quanto invece è frutto di idee basate sul pregiudizio e sul sentito dire? Il progetto “Liberi Da Dentro” attraverso la proposta di eventi e incontri pubblici, conferenze, iniziative nelle scuole, spettacoli e film si propone di diffondere sul territorio una conoscenza reale del mondo del carcere, delle pene e soprattutto del loro effetto sulle persone detenute. Proprio alcune di loro, che vivono attualmente l’esperienza del carcere o che l’hanno comunque vissuto in passato, si racconteranno in occasione di alcuni incontri pubblici come fossero dei libri viventi. “Biblioteca vivente” è proprio la metodologia prescelta per favorire l’incontro tra chi è stato, o è tutt’ora, dentro e chi è fuori e per incoraggiare relazioni non viziate dal pregiudizio.

L’iniziativa culturale è promossa da una serie di enti e associazioni – Scuola di Preparazione Sociale, Fondazione Franco Demarchi, associazioni “Dalla Viva Voce” e Quadrivium, Comuni di Trento, di Lavis e di Riva del Garda, rivista UnderTrenta, Sistema Bibliotecario Trentino, Museo Diocesano, Cooperativa ABCittà, Cinformi, Apas, Atas, Conferenza regionale volontariato carcere Trentino Alto Adige – è sostenuto dalla Fondazione Caritro e ha il patrocinio della Provincia autonoma di Trento. L’obiettivo è la promozione di una cultura capace di sviluppare una visione di tipo riparativo della pena, come chiede la Costituzione italiana, e di alimentare il senso di una responsabilità sociale collettiva rispetto al tema del carcere. L’elemento di maggiore novità dell’iniziativa è il dare voce alle testimonianze di persone detenute o ex detenute, perché si ritiene che il processo della narrazione personale autobiografica possa essere uno strumento efficace per permettere ai cittadini di conoscere, in prima persona, vicende e dimensioni che solitamente sono escluse dal dibattito pubblico. "Il carcere è visto spesso come una struttura avulsa, distante, mentre dobbiamo ricordarci sempre che i carcerati che vi sono ristretti sono persone che poi torneranno nella comunità”, osserva l’assessora comunale alle politiche sociali, familiari e abitative e per i giovani Mariachiara Franzoia. “Tutti i temi affrontati da questa iniziativa sono condivisibili, in particolare l'obiettivo di abbattere i pregiudizi che ancora esistono: è per questo che come Comune di Trento l'abbiamo convintamente patrocinata. Degno di nota è anche il fatto che a promuoverla sia una rete di realtà istituzionali e non, di associazioni, di realtà del privato sociale e anche id singoli cittadini che quotidianamente operano accanto alle persone detenute".

Si è cominciato giovedì 5 aprile e si proseguirà tutti i giovedì fino al 3 maggio presso la Fondazione Demarchi, alle 17, con il percorso più propriamente culturale curato dall’Università della terza età e del tempo disponibile, che offre riflessioni sulla sanzione penale oggi in Trentino e informa sui fondamenti costituzionali e normativi relativi alla sanzione penale, dà la possibilità di ascoltare testimonianze dirette di persone che hanno avuto l’esperienza della detenzione, di operatori del settore e di volontari, e offre una visione alternativa della giustizia penale. L’incontro “La scuola e il lavoro come strumenti di rieducazione” vedrà protagonisti Gloria Cannone e Amedeo Savoia. Di “Modelli di sanzione a confronto” parleranno la Garante dei detenuti Antonia Menghini e Katia Sartori. Interverranno poi Loris Forti e Daniela Arieti sulla “Giustizia retributiva e giustizia riparativa”, mentre nell’ultimo incontro “La città di Trento e il carcere” prenderanno la parola rappresentanti istituzionali della Casa Circondariale di Trento, rappresentanti del servizio attività sociali della Provincia Autonoma di Trento e del Comune di Trento, volontari e operatori del terzo settore. A conclusione del percorso, venerdì 4 maggio alle 20.30 presso la Fondazione Demarchi sarà proposto il Recital “Dalla viva voce. Storie dal carcere”, spettacolo a cura dell’associazione Quadrivium di Riva del Garda, con frammenti di storia autobiografica di alcuni detenuti raccolti nella sua attività di insegnante in carcere a Spini di Gardolo da Amedeo Savoia.

A Trento il 25 giugno, a Riva del Garda il 16 giugno e a Lavis il 7 luglio, all’interno di feste e sagre avranno luogo gli incontri della Biblioteca Vivente “Narrazioni oltre le mura del carcere”. Si potrà prendere in prestito un “libro umano”, conversando a tu per tu con detenuti o ex detenuti, ma anche familiari, volontari e operatori del carcere. “La proposta della Biblioteca vivente nasce da un'idea della Fondazione Demarchi, che la ritiene una metodologia utile per lavorare sul tema dei pregiudizi. Grazie alla associazione ABCittà di Milano, chiederemo a quattro persone che attualmente stanno in carcere e ad altre sei che sono fuori di prepararsi per incontrare il pubblico sul territorio e raccontarsi e raccontare il loro vissuto e le loro storie. Come libri viventi, appunto, da leggere”, spiega Alberto Zanutto, presidente della Scuola di preparazione sociale (sps.tn.it).

Un ulteriore strumento per unire “dentro” e “fuori” sarà lo spazio dedicato al progetto da parte della rivista online “Under Trenta” del Servizio Attività Culturali della Provincia.

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