Giorni di festa, ma non per dormire

Bolzano – Di fronte a proposte di legge che mirano a reintrodurre alcune festività religiose abolite in Italia nel 1977 (San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini, Santi Pietro e Paolo e l’Epifania che poi fu reintrodotta) il vescovo di Bolzano-Bressanone ha dichiarato “il pieno e convinto sostegno”. “Ma non in quanto giorni liberi, bensì come giorni di festa”, ha specificato mons. Ivo Muser. Il vescovo ritiene che uno dei compiti prioritari della Chiesa di oggi sia “impegnarsi per le nostre festività, a cominciare dalla domenica, la festa pasquale settimanale. Ma abbiamo bisogno di festività libere dal profitto e dedicate invece alle opportunità religiose, familiari, sociali, culturali”. “Se la domenica e i festivi sono considerati solamente giorni liberi per permettere di fare ponte, dormire più a lungo, produrre e consumare ancora di più, allora di festività simili non abbiamo bisogno”, ha chiarito il vescovo.

“Domenica e festivi sono un grande bene culturale della comunità, espressione di valori che uniscono, del senso di appartenenza, della fede. Per questo abbiamo bisogno della domenica e delle nostre festività. E al centro di queste giornate c’è la messa”. Il modo migliore per dimostrare come si prenda sul serio il ripristino delle festività abolite, conclude il vescovo Muser, “è proprio il rapporto concreto con cui viviamo e celebriamo la domenica e gli attuali giorni festivi”.

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