“La Chiesa non deve tacere”

Il richiamo del vescovo Muser: “La fede non può limitarsi a poche occasioni speciali, non è un evento isolato”

Bressanone – Nella diocesi altoatesina i santi patroni, Cassiano e Vigilio, si sono festeggiati due settimane fa con la messa solenne e la tradizionale processione. Il vescovo Ivo Muser, rifacendosi ai racconti di Pasqua, ha esortato i presenti a “dare testimonianza di Cristo risorto. Esprimiamo la nostra fede in concreto, ogni giorno, e prendiamo posizione sulle questioni attuali della nostra società”. “La festa dei patroni diocesani – ha detto il vescovo – ci richiama alla storia della fede pasquale nella nostra terra. Oggi è compito nostro far sì che questa fede in Cristo, crocifisso e risorto, continui a plasmare la nostra terra. Oggi tocca a noi e alla nostra testimonianza”.

La fede pasquale fino a qualche decennio fa si esprimeva attraverso gesti semplici, come le preghiere del mattino e della sera, il segno della croce, le chiese sempre aperte, l’esame di coscienza e la confessione, la domenica e i giorni festivi segnati dalla celebrazione eucaristica, “gesti semplici che oggi non di rado sono andati perduti o considerati antiquati. Questo, però, è un errore”, ha sottolineato il vescovo. “La fede non può limitarsi a poche occasioni speciali, non è un evento isolato. La vera fede ha a che fare con la nostra vita, ci aiuta a darle significato e a gestirla. Per questo ha bisogno della quotidianità e della regolarità”. Soprattutto in famiglia. “La festa dei patroni Cassiano e Vigilio – ha aggiunto – è un invito ad apprezzare la normalità e la quotidianità della prassi della nostra fede, a uscire da una cultura religiosa fatta soltanto di eventi”.

La trasmissione della fede, ha spiegato mons. Muser, “richiede che essa venga raccontata di generazione in generazione. Non dobbiamo vergognarci della nostra fede, ma esprimerla in modo concreto, ogni giorno, per permettere anche agli altri di riscoprirla come fonte di energia per la propria vita.” E questo “avendo sempre grande rispetto per ciò in cui credono gli altri”. “Spesso mi si chiede se la presenza di persone di altre culture e religioni creino preoccupazioni e paure. Ciò che mi preoccupa davvero non è la diversità degli altri, ma la scarsa identità e la debole prassi cristiana tra di noi. Non sono gli altri che devono occuparsi della nostra identità e non sono gli altri che mettono in pericolo la nostra identità”, ha ribadito il vescovo riprendendo temi già proposti in questi ultimi anni. Dimostrare nella vita personale e nella vita pubblica di essere cristiani, ha sottolineato, significa anche “prendere posizione sulle questioni di attualità della nostra società. Il vangelo prende posizione e non si tira indietro. Per questo la Chiesa – non solo vescovi e sacerdoti, ma l’intero popolo di Dio nelle sue molteplici espressioni – non deve tacere quando in gioco ci sono le grandi questioni della vita e della dignità umana, della fragilità, della malattia, della necessità, della convivenza e della salvaguardia del creato”.

Dopo la celebrazione eucaristica e la processione, il vescovo ha benedetto due statue raffiguranti Cassiano e Vigilio concesse in prestito permanente dal Land Tirolo alla diocesi altoatesina. Alte più di due metri, sono copie delle statue realizzate da Cristoforo Benedetti per il basamento della “Colonna di sant’Anna” a Innsbruck.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina