Gli alpini, oggi come allora garanzia per il bene di tutti

“Da studente ho seguito le marce e osservato il vivere della caserma, in periodo di guerra. Con gli Alpini del Trento è nato un sentimento quasi fraterno…”

Narciso “Ciccio” Franzoi, figura mitica dello sport trentino, oggi novantaduenne (vedi Vt n. 1/2016), offre il suo personale ricordo degli Alpini e manda un saluto ai partecipanti all’Adunata 2018.

Pop-popò pop-popò (trentatrè – trentatré!) … ‘Dai fidi tetti del villaggio / i bravi alpini son partiti…’ . La fanfara del battaglione ‘Trento’ parte come ogni mattina dalla caserma di via Mattioli e scandisce le prime note nel mattino. Il mio destino si è delineato nel momento in cui ci trasferimmo con la famiglia a Trento, proprio di fronte alla vecchia sede del Liceo Scientifico, dove risiedevano gli Alpini. Gli anni della seconda guerra mondiale sono stati duri e severi, e sono stati gli anni della mia gioventù. Da studente ho seguito le marce e osservato il vivere della caserma, in periodo di guerra. Con gli Alpini del Trento è nato un sentimento quasi fraterno, anche per la presenza di numerosi ‘Strignati’ vecchi e giovani, provenienti dal mio paese natio. Dopo aver perso papà nel ‘41, la vita si fece ancora più difficile. Gli Alpini comunque erano là, persone amiche e disponibili; la mamma preparava la polenta, loro portavano una ‘luganega’ o qualche uovo e si ricordava di casa (Strigno), e la comitiva si rallegrava con i canti. Poi giunse l’8 settembre 1943, e i panzer tedeschi circondarono la caserma, ci furono spari, morti, e il battaglione venne catturato, assieme a tutti gli altri militari italiani, per essere trasferiti prigionieri al campo di aviazione di Gardolo. Dopo pochi giorni furono condotti in colonna alla stazione ferroviaria per essere destinati ai campi di prigionia del nord. Riuscii a seguirli ancora in bicicletta, nonostante la presenza delle truppe tedesche, fiancheggiando la lunga fila e cercando di individuare possibilità di fuga. Invece non riuscii e furono obbligati a salire sui vagoni e fatti partire. Del gruppo di compaesani che facevano parte del battaglione, solo alcuni ebbero modo di tornare dopo il conflitto.

Fra alcuni giorni si terrà a Trento la XCI Adunata Nazionale degli Alpini che darà la possibilità a molti ex baldi militari, attualmente in meritato congedo, di ricevere il riconoscimento popolare per quanto hanno saputo e voluto faticare per garantire il bene di tutti, comprese le famiglie in difficoltà come la mia tanti anni fa, agendo con spirito di sacrificio e solidarietà sotto il Tricolore italiano. Poteva essere una cosa molto difficile portarci l’allegria in quegli anni, ma anche in questo come ancora oggi “Per gli Alpini non esiste l’impossibile”. Pop-popò pop-popò …

Narciso “Ciccio” Franzoi

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