La “semplicità” delle cose importanti

“Il circolo degli alpini è uno straordinario punto di aggregazione”, osserva

A due passi dal centro storico di Fiera di Primiero, in un angolo del parco Vallombrosa, fra alti abeti, si trova una costruzione interamente in legno, nello stile tipico di montagna: dal 2000 è la sede del “Circolo del Gruppo Alpini” di Primiero.

L’interno tutto racconta degli alpini, alle pareti alcune foto di chi “è andato avanti”, un modo per ricordare e tenere viva la memoria e altre che raccontano momenti di vita.

Chi oggi si occupa quotidianamente di questo luogo è Renato Salvadori, voce robusta, sguardo attento, è come ti immagini un vero alpino.

“Perché questo luogo – ci racconta – è molto più di un circolo, è un punto di aggregazione, quasi uno “spazio di vita”. Apriamo il sabato e la domenica, ma d’inverno anche nelle serate durante la settimana, perché ci vengono a giocare a carte, a parlare, perché le relazioni sono importanti, ti aiutano a vivere. Facciamo cose semplici, ma la semplicità è così importante”.

Classe 1952, scuole medie dai Salesiani, le superiori a Trento, corso motorista meccanico.

Renato Salvadori dopo il diploma, è alla Scuola Ufficiali ad Aosta e poi al Battaglione Feltre, nel vicino bellunese. Terminato il servizio militare, lavora per 42 anni all’Enel.

Qui, in questo straordinario spazio, quotidianamente, con semplicità e schiettezza, concretizza quegli ideali alpini nei quali ha sempre creduto.

È felice di raccontare la sua giornata, ti accompagna trasmettendoti l’entusiasmo per l’esperienza che fra queste pareti si sta portando avanti.

Mostra i gagliardetti di un centinaio di gruppi che, soprattutto dal vicino Veneto, dalle zone di Valdobbiadene, Padova e Treviso sono venuti a Primiero e qui hanno fatto tappa trovando l’ospitalità alpina.

C’è entusiasmo, lo senti da come racconta, e passione, voglia di fare, sente che il circolo, pur nella semplicità delle cose, risponde ad un bisogno di stare insieme ed è quasi una piccola comunità provvisoria: “È uno straordinario punto di aggregazione – ci spiega – dove è possibile quotidianamente costruire relazioni e rafforzare legami fra le persone, raccontarsi la vita. L’obiettivo principale è creare un contesto dove si possa trovare uno spazio piacevole, costruire una piazza nella Comunità, perché c’è un enorme bisogno di relazioni”.

È molto orgoglioso che alcuni alpini del suo Gruppo siano entrati nei Nu.Vol.A. come Bortolo Kaltenhauser che poi è diventato responsabile, coordinando l’impegno di molte persone che partono per portare aiuto e vicinanza, come è accaduto, nel loro ultimo intervento, ad Amatrice fra le popolazioni colpite dal sisma.

C’è un orgoglio particolare di Renato Salvadori per l’impegno che il suo gruppo svolge nella gestione della grande croce posizionata dagli alpini nel lontano 1870, sul monte Padella, a 1964 metri di altezza, da dove si domina quasi interamente la valle.

A settembre, con l’ausilio di un elicottero, hanno cambiato le grandi batterie, perché la croce è illuminata e nelle notti veglia sui paesi dall’alto della montagna.

L’impegno quotidiano nel tenere aperto questo circolo, la semplicità di questo gesto, in realtà rappresenta un tassello importante per “fare comunità”, per vivere la vita in maniera più autentica, insieme. Come gli alpini sanno fare.

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