“Tanti uomini generosi che agiscono insieme”

Spiega così il segreto del volontariato alpino. E aggiunge: “Quella di Trento sarà un'adunata migliore delle precedenti”

“Fin dai primi incontri avuti con il presidente della Provincia Rossi e con il sindaco Andreatta, abbiamo intuito che a Trento avremmo potuto programmare e organizzare un evento di grande livello”. Così nella conferenza stampa tenutasi il 19 aprile al Castello del Buonconsiglio il presidente nazionale Ana Sebastiano Favero, trevisano, ha ringraziato la comunità trentina, evidenziando in particolare il contributo offerto dalla solidarietà alpina trentina in occasione di tante emergenze nazionali.

Presidente Favero, che adunata sarà?

Sarà una grande adunata e – siccome noi alpini puntiamo sempre più in alto – puntiamo a vivere un'adunata se possibile ancora migliore delle precedenti. Penso che sarà molto partecipata in quanto nello scorso anno – girando per l'Italia nei vari gruppi alpini – avverto grande entusiasmo per quest'appuntamento di Trento e anche grande attenzione verso la vostra storia particolare.

Avete scelto il moto scolpito nella roccia del Doss Trento: “Per gli alpini non esiste l’impossibile”. Cosa significa?Il messaggio è più attuale che mai perchè vedendo quanto succede nella nostra Italia dobbiamo avere il coraggio di guardare in avanti. E anche di pensare a cose che altri possono ritenere irrealizzabili.

Dietro a numeri molto alti c'è anche una storia e un'esperienza ancora viva di solidarietà?

Certamente, non si tratta di enfasi eccessiva. Basta leggere le pagine del “Libro verde sul volontariato alpino”, pubblicato in questi giorni, per cogliere i numeri del nostro impegno, ma soprattutto per riconoscerne il valore collettivo: sono tanti uomini generosi che non parlano ma che agiscono.

Conta più il passato o il futuro?

La dimensione del ricordo ci sta, perché chi non ricorda il passato è destinato a ripeterne gli errori. Ma dobbiamo sapere guardare avanti anche attraverso quest'evento che è soprattutto un incontro di condivisione, di amicizia. Si fanno tante cose , ma se non c'è alla base il valore dell'amicizia e direi anche di una certa ironia davanti alle difficoltà per poterle affrontare, allora non si può costruire il futuro. Perché nasce dalla capacità di stare insieme e operare insieme”.

Un invito ai trentini?

Non serve che lo dica a quanti hanno già vissuto l'adunata del 1987: sarà soprattutto una festa a cui tutti sono invitati a prendere parte, alpini e non alpini.

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