Jimmy Liao (traduzione di Silvia Torchio)

L’arcobaleno del tempo

Terre di Mezzo, 2018

168 p. – € 18,00

Età di lettura: da 10 anni

Non tutti i libri illustrati sono libri per bambini. Alcuni si rivolgono agli adulti, altri ai ragazzini grandi e agli adolescenti. È tra questi che si può catalogare “L’arcobaleno del tempo” (Terre di Mezzo) anche se, per molti aspetti, ha un valore trasversale, al di sopra della media di quello di libri pensati per questo pubblico e, quindi, forse, meriterebbe una categoria a parte. In realtà Jimmy Liao, suo autore e illustratore, non si rivolge ad un solo tipo di lettori: le sue opere sono sempre talmente dense di significati, ricche di particolari, profonde dal punto di vista narrativo e semplicemente complesse nelle illustrazioni, che i livelli di lettura sono veramente molti. Anche il formato, in questo caso, non è da libro per bambini: misure ridotte e aumentato numero di pagine fanno sì che il libro attiri anche i lettori più grandi.

La storia che Liao qui racconta, è quella di una bambina che è stata abbandonata dalla sua mamma quando era ancora piccola. Il ricordo e la nostalgia di lei col passare del tempo si affievoliscono, ma non il desiderio di rincontrarla. La piccola cresce con il suo papà, vive la sua vita e conosce diverse altre situazioni di abbandono, ma questo non la piega. La sua forza di andare avanti, come quella del suo papà, è grande e alla fine, la loro visione del futuro non può che essere positiva e di speranza. Filo conduttore di tutto il libro è il cinema. La mamma della bambina amava il cinema ed è al cinema che la protagonista va, accompagnata dal papà, dal suo amico, da suo marito e, infine, da sua figlia, sempre nella speranza di incontrare la donna che l’ha messa al mondo. Ma non è solo per questo. I film, infatti, come tutte le storie, hanno per la bambina un effetto terapeutico: il cinema per lei è sempre stato casa, rifugio, risposte, sogni. I film la aiutano a interpretare ciò che le succede, a dare un senso alle sue esperienze per arrivare a dire che la vita, in fin dei conti, è come un film, ed è un film meraviglioso.

Grande l’abilità narrativa con le parole (poche e attentamente scelte, per le quali un plauso va anche alla traduttrice) e con le poetiche illustrazioni, ricche di dettagli. Tavole che non si finisce mai di osservare per scoprire ogni possibile elemento e per non perdere, quindi, niente di ciò che esse raccontano. Un libro interessantissimo anche per gli appassionati di cinema: nelle illustrazioni sono presenti, più o meno velate, una ventina di citazioni da film famosi e i più esperti possono abbandonarsi al gioco di riconoscerli tutti.

A tutti, però, rimane l’impressione di avere in mano un libro speciale, scritto e illustrato da un autore che ha la grande capacità di saper riflettere con magica poesia su tutte le fasi della vita.