La fine del lavoro?

La fine del lavoro è stata decretata centinaia di volte. Eppure nelle economie di tutto il mondo si continuano a generare milioni di posti di lavoro e il tasso di occupazione (il rapporto fra occupati e popolazione in età lavorativa) è cresciuto nel corso del XX secolo pressoché ovunque. Parte da queste considerazioni Tito Boeri, direttore scientifico del Festival dell’Economia di Trento, giunto alla 13a edizione. “La tecnologia può elevare il lavoro e creare tempo libero, ma la sua avanzata si accompagna al consumo diffuso di ansiolitici. Ogniqualvolta si assiste ad un’accelerazione del progresso tecnologico, le tesi secondo cui le macchine sostituiranno interamente l’uomo prendono piede”.

E’ vero: “Automazione significa distruzione di lavoro, sostituzione di lavoro svolto dall'uomo con macchinari, ma l’automazione in genere porta con sé anche un aumento della produttività e dei salari nei lavori che le macchine non riescono a sostituire”. In molti paesi negli ultimi decenni si è assistito ad una polarizzazione dell’impiego: sono cresciuti soprattutto i lavori poco qualificati o quelli molto qualificati, mentre c’è stata una contrazione di quelli che contemplano abilità medie.

Il passato offre lezioni molto importanti sull’impatto delle nuove tecnologie. Per questo la narrazione storica, soprattutto quella basata sui dati degli storici economici, troverà grande spazio in questa edizione del Festival. Ma la storia passata, avverte Boeri, è una guida imperfetta e più che in passate edizioni “il Festival ospiterà l’inventiva dei tecnologi e degli stessi economisti”. Incapaci di predire il futuro, ma capaci di immaginarlo “con molta più concretezza di tanti altri”.

Il Festival si aprirà nel pomeriggio di giovedì 31 maggio con la conferenza del professor Richard Freeman dell’Università di Harvard dal titolo “Robot mania” per introdurre insieme che a Tito Boeri il ragionamento sul tema “Tecnologia e lavoro”. Venerdì 1 giugno il professor Joel Mokyr della Northwestern University affronterà il tema del rapporto fra la stagnazione economica ed il progresso tecnologico, mentre il professor Barry Eichengreen dell’Università della California, Berkeley, indagherà i rapporti fra populismo e insicurezza economica. Il fisico Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto italiano di Tecnologia, proporrà invece una suggestiva intervista ad un robot. Nel pomeriggio, lo scrittore Evgeny Morozov, analizzerà la guerra fra le imprese americane e quelle cinesi per lo sfruttamento delle nuove tecnologie. Sempre venerdì, appuntamento anche con Alan Kruger della Princeton University, che interverrà sui cambiamenti che le tecnologie hanno apportato sul nostro modo di lavorare e la sera con il primo vicepresidente della Commissione europea Franciscus Timmermans.

Sabato 2 giugno, Philip McCann dell’Università di Sheffield affronterà gli impatti sui territori dei cambiamenti tecnologici. Imran Rasul dell’University College di Londra, parlerà invece di giustizia e discriminazione etnica. Poi sarà la volta di Federico Rampini, volto noto al Festival, che terrà una conferenza sull’America di Trump. Il filosofo Remo Bodei rifletterà su cosa succede alla coscienza degli individui quando facoltà umane essenziali come l’intelligenza e la decisione si trasferiscono alle macchine. Mauro Calise, Andrea Gavosto e Gino Roncaglia si confronteranno su come la tecnologia stia cambiando la didattica a scuola e all’università La giornata sarà conclusa da Diego Piacentini, che è stato membro dell’executive team di Amazon, che interverrà sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana.

Domenica 3 giugno, Riccardo Zecchina, già professore di fisica statistica al Politecnico di Torino e alla Bocconi, affronterà il tema dei Big Data, poi sarà la volta dell’economista Luigi Zingales che parlerà ditecnologia finanziaria. Maurizio Ferraris si soffermerà invece sull’epoca della mobilitazione totale quella in cui web e smartphone annullano la distinzione tra il tempo libero e quello dedicato al lavoro. Chiuderà il professor Michael Spence del Fung Global Institute di Hong Kong, che insieme a Tito Boeri cercherà di tirare le fila del lungo dibattito che caratterizzerà il Festival.

Anche quest’anno non mancheranno le presentazioni dei libri di economia più interessanti pubblicati e approfondimenti sui temi caldi dell’attualità economica e politica negli incontri “Spotlight”. E tornano CinEconomia al cinema Modena, i Forum di lavoce.info, il Concorso EconoMia.

L’ingresso a tutti gli eventi è libero e gratuito fino ad esaurimento posti (al Teatro Sociale con voucher, distribuiti da due ore prima dell’inizio di ogni evento).

Ma il Festival coinvolge anche le piazze e le vie del centro storico di Trento: piazza Duomo sarà animata dalla Libreria del Festival (31 maggio-3 giugno, ore 10-22) e dai punti informativi di ASI – Agenzia Spaziale Italiana e dell’Università; in piazza Fiera (1-3 giugno) spazio a “Cinque storie di lavoro e tecnologia” a cura di Tortuga, robot con dimostrazioni e giochi a cura di Staarr, laboratori creativi per i più piccoli a cura di “Il Trentino dei Bambini”: in piazza S. Maria Maggiore (1-3 giugno) la Fondazione Franco Demarchi proporrà dibattiti ed approfondimenti, mentre la nostra radio Trentino inBlu seguirà in diretta il Festival; in piazza Battisti (31 maggio-3 giugno) ci saranno iCub, il robot umanoide dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, i disegnatori dello Studio d’Arte Andromeda, gli stand di Hydro Dolomiti Energia e di A22.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina