Alla scoperta dei “tesori verdi”

Riscoprire un patrimonio ricco di realtà spesso nascoste attraverso un percorso multimediale alla scoperta dei "tesori verdi" del Trentino. Ora è possibile farlo, esplorando i "Giardini ritrovati", mostra frutto di un lavoro collettivo dedicata a "spazi e caratteri delle architetture verdi in Trentino" che verrà inaugurata venerdì 15 giugno alle 17.30 al Palazzo delle Albere, a Trento, rimanendo visitabile fino al 2 settembre.

Materia vivente, ambiente progettabile, bene culturale, luogo delle emozioni, da attraversare fisicamente e visivamente: il giardino è l'esperienza del visitatore in movimento e molto altro e giardini di castelli, di ville e di palazzi, parchi pubblici e parchi termali rappresentano un universo verde che invita all'esercizio responsabile dell'"arte del giardino". Ben centocinquanta sono i parchi e i giardini storici di varie epoche e tipologie censiti e studiati dalla Soprintendenza per i beni culturali, come evidenziato dal direttore Franco Marzatico durante la presentazione della mostra avvenuta mercoledì 13 giugno al Teatro Sociale, nell'ambito di Cultura Informa."Il giardino è metafora di vita, spazio pubblico e privato, fatto di luci e ombre, espressione della ciclicità delle stagioni e del desiderio di regolare la natura, ha in sé un aspetto spirituale che si unisce a quello materiale connesso al suo valore culturale e paesaggistico". Un tesoro incastonato come gemma preziosa di cui aver particolare cura in una regione meno idonea di altre, per clima e morfologia, all'esistenza e sopravvivenza di un patrimonio fragile e spettacolare, ora indagato nei suoi aspetti peculiari e unici di "spazio nello spazio" in stretto rapporto con il contesto alpino.

Il progetto, ideato dalla Soprintendenza e realizzato in collaborazione con il Servizio attività culturali, il Servizio per il Sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, il Castello del Buonconsiglio, Trentino Film Commission, Muse e Comune di Trento è il felice esito di un percorso di ricerca avviato con il doppio volume "Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria" (2016), primo contributo multidisciplinare alla conoscenza di queste singolari architetture vegetali. E l'obiettivo dell'iniziativa – hanno sottolineato i curatori Lia Camerlengo, Katia Malatesta e Alessandro Pasetti Medin, e Claudio Micheletti, tra gli architetti paesaggisti autori del progetto espositivo – è proprio quello di promuovere l'approfondimento di questi tesori, spesso ignoti a trentini e turisti, coniugando alla necessaria tutela e conservazione la fruizione consapevole della bellezza che si sperimenta immergendosi in essi. Immersione nel paesaggio che avviene trattando vari temi, tra i quali il limite, gli spazi aperti, la presenza dell'acqua e di manufatti sapientemente integrati nella vegetazione, ed è tradotta negli accattivanti linguaggi che caratterizzano il percorso: fotografie, elaborazioni video realizzate da Stefano Benedetti con il supporto tecnico di Gest srl, e proiezioni che evocano l'esperienza multisensoriale della visita al giardino e le sue trasformazioni nel tempo con la sezione dedicata al giardino quale set di scene per il cinema e la televisione, ambientate in alcuni dei più celebri complessi verdi della provincia.

Il giardino è un elemento vivente in continuo divenire e la mostra offre anche conoscenze sulle regole che disciplinano l'architettura del verde, a partire dalla nozione di giardino quale bene progettato, costruito, coltivato e, quando necessario, restaurato.

L'esposizione è ospitata, non a caso, al Palazzo delle Albere, in ragione della storia illustre dell'edificio, villa principesca già al centro di un fitto tessuto di campi, orti e giardini, e, grazie alla collaborazione del Servizio foreste e fauna, prevede un prolungamento esterno con il viale alberato che rievoca il collegamento dei Tre Portoni con la residenza suburbana.

Infine, a partire da settembre, a Villa Paradiso nel parco di Levico sarà allestita una mostra di lunga durata dedicata ai giardini storici nella quale confluirà anche il contributo di "Giardini ritrovati".

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