Braccio di ferro nel Mediterraneo

Braccio di ferro nel Mediterraneo tra i governi di Italia e Malta per lo sbarco dell’Aquarius, nave da ricerca e soccorso dell’ong Sos Méditerranée con 629 migranti provenienti dal Nord Africa a bordo, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte. Alla fine la nave è approdata a Valencia, in Spagna, lunedì 11 giugno.

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, domenica 10 aveva dichiarato la chiusura dei porti italiani e chiesto alle autorità maltesi di far approdare alla Valleta la nave Aquarius. Ma Malta ha risposto dichiarando di non avere competenza. Ha avuto così inizio un botta e risposta istituzionale e diplomatico che ha provocato una situazione di stallo. Fino alla decisione della Spagna.

Appelli per una rapida risoluzione del caso erano stati rivolti dall’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, dal Centro Astalli dei Gesuiti italiani (“Mettere in salvo vite è atto di umanità che non può essere oggetto di trattative politiche o dispute tra governi”), da Medici senza frontiere (“La priorità deve essere la sicurezza e il benessere delle persone a bordo”), dalla Focsiv, la Federazione organismi cattolici per lo Sviluppo internazionale e Volontariato, il cui assistente spirituale è attualmente l'arcivescovo emerito di Trento, Luigi Bressan.

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