Vicenda “Diciotti”, i migranti accolti dalle diocesi

Sono 100 i migranti della nave “Diciotti” della Guardia Costiera italiani arrivati tra la sera e la notte del 28 agosto al Centro Mondo Migliore di Rocca di Papa di proprietà dei padri Oblati che due anni fa lo hanno dato alla Prefettura di Roma per farne un Centro di accoglienza straordinaria (Cas). Qui i migranti della “Diciotti” rimarranno solo pochi giorni: saranno accolti dalle diocesi italiane che hanno dato disponibilità. “Mi stanno chiamando molti vescovi della Penisola manifestando la loro disponibilità. È una mobilitazione che mi commuove. E dimostra l’attenzione non solo dei pastori, ma anche di molta nostra gente che frequenta ogni giorno le parrocchie verso gli ultimi, i dimenticati”, ha raccontato al quotidiano Avvenire il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, la Conferenza dei vescovi italiani, al rientro da Dublino dove ha partecipato all’Incontro mondiale delle famiglie. Della vicenda, con la trattativa tra la Cei e il governo italiano, ha parlato ai giornalisti, sul volo di rientro da Dublino, anche Papa Francesco accennando al contribuito del presidente della Cei e all’impegno del sottosegretario della Conferenza episcopale italiana, don Ivan Maffeis. La disponibilità della Chiesa italiana, dell'Irlanda e dell'Albania ha sbloccato la situazione di stallo della nave Diciotti, per una settimana bloccata al porto di Catania per volontà del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Questa è una risposta di supplenza. Non è ‘la risposta’ – ha spiegato all’agenzia Sir don Maffeis, che è anche direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali -. La risposta di un Paese democratico matura attraverso ben altri processi. Ma anche risposte di solidarietà e di umanità come questa possono aiutare a sviluppare una cultura dell’accoglienza”.

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