La presenza francescana

“La Custodia di Terra Santa è presente in quelle che sono state le terre di Gesù da 800 anni, molti di più dei 70 anni dello Stato di Israele”. I Francescani sono rimasti –ha testimoniato padre Ibrahim Faltas – per le persone che in tutti questi secoli avevano chiesto una protezione, rifugio. I frati non hanno mai lasciato la Terra Santa proprio per fare rimanere la gente che desiderava restare.

Durante la Seconda Intifada degli anni scorsi, tanti cristiani sono andati via, dato il clima di violenza diffusa e generalizzata. “Noi francescani lavoriamo insieme ai cristiani e ai musulmani per favorire la convivenza pacifica, anche con numerosi ebrei che desiderano vivere pacificamente nelle terre di Gesù”. Anche a Gerusalemme, ufficialmente città aperta, le condizioni sono molto difficili per il carovita, per la difficoltà di trovare alloggio, per una tassazione particolarmente esosa. Ci sono tanti ebrei che vogliono la pace, ma la situazione è tale che – in tutti questi anni – quando si è vicini ad un accordo di pacificazione, succede qualcosa che manda tutto all’aria. E’ capitato con Rabin, assassinato, lo stesso con Sharon che voleva ritirarsi dalla Cisgiordania.

Oggi in Israele tra israeliani e palestinesi non è in atto niente di evolutivo, tutto è fermo e stagnante, pericolosamente stagnante, perché la situazione rischia di incancrenirsi. “Noi francescani – ha concluso padre Ibrahim Faltas – siamo ben voluti da tutti perché tutti capiscono che stiamo con le persone più esposte e più deboli. Questo ci viene riconosciuto da tutti. Facciamo tutto nel segno della fratellanza, con umiltà e tenacia”.

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