Da buona terra, buoni frutti

E’ lo slogan che pronunceranno i sette giovani atleti trentini scelti come testimonial della nuova campagna promozionale predisposta da Trentino Marketing a favore dei prodotti agricoli che si fregiano del marchio Qualità Trentino

L’inaugurazione del Festival dello Sport, che si è svolto dall’11 al 14 ottobre, è stata preceduta da una conferenza stampa convocata da Trentino Marketing avente per oggetto la nuova campagna promozionale a favore dei prodotti agricoli che si fregiano del marchio Trentino Qualità. Durerà 3 mesi, da metà ottobre a tutto dicembre e avrà un costo di 150 mila euro. La prima campagna 2017 aveva come motivo conduttore i valori dei prodotti agricoli trentini di qualità. Quella di quest’anno è resa più originale e coinvolgente dalla scelta di 7 giovani campioni trentini che praticano singolarmente altrettanti sport.

“Sette eccellenze dello sport trentino daranno voce ad altrettante eccellenze enogastronomiche espresse entrambe dallo stesso territorio”, ha detto Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing, aprendo l’incontro. Qualità nello sport, qualità nei prodotti. Dieci e lode è la nostra valutazione immediata. Intendiamoci: l’apprezzamento è riferito all’originalità della trovata pubblicitaria e non va contro, anzi lo rafforza, al convincimento che la qualità deve essere misurata mediante parametri e indici strumentali e scientifici e derivare da un rigoroso rispetto di disciplinari di produzione.

Vediamo in dettaglio alcuni contenuti del progetto. Alla domanda “Perché sceglierli “ si risponde elencando quattro motivi. Sono frutto di un grande impegno da parte degli agricoltori  trentini. Tengono viva la tradizione. Provengono da un territorio di montagna. Sono controllati da rigorosi disciplinari di produzione. 

Lo staff di Trentino Marketing informa con orgoglio che la famiglia dei prodotti in promozione si è allargata. Sono 22 e provengono da aziende singole, cooperative, associazioni di produttori. L’elenco rimane aperto. L’impostazione della nuova campagna poggia su 4 punti: la qualità dei prodotti, la continuità dell’iniziativa, la leggerezza del linguaggio usato non solo dai testimonial, ma anche nei messaggi semplici, come quelli che si usano nei mezzi di comunicazione moderni. Il progetto prevede: 73 uscite sulla stampa; 1070 passaggi in TV; 3528 spot da 20 secondi in radio; messaggi quotidiani on-line sul web; affissioni su 75 posizioni. I contatti stimati ammontano a 6 milioni.

Esaurito il resoconto della conferenza stampa, esprimiamo alcune considerazioni. Nei primi anni ’70 (domenica 11 aprile 1971) il giornale L’Adige pubblicava un inserto speciale dedicato ai prodotti agricoli del Trentino al quale avevano collaborato 10 giornalisti professionisti e pubblicisti trentini. A metà degli anni ’70 la sede RAI di Trento trasmetteva una decina di puntate intitolate “Viaggio attraverso i prodotti agricoli del Trentino”. A distanza di 50 anni, ricordando molte altre iniziative promozionali similari e tenendo conto dei soldi spesi per realizzarle, viene spontanea la domanda: ”Quale è stata la ricaduta in termini economici per la comunità trentina e quella agricola in particolare?”.

Oggi non si può dire che manchi la comunicazione in materia di agricoltura e prodotti agricoli freschi o derivati. Non sempre però i comunicatori sono competenti e indipendenti. Un esempio: Terra Trentina di agosto ha pubblicato un inserto speciale dedicato al biodistretto che si sta realizzando nel territorio comunale di Trento. Nello stesso periodo vengono alla ribalta altri due progetti ispirati agli stessi criteri che rischiano di sovrapporsi o intersecarsi con il primo. Sul versante opposto sta prendendo corpo un progetto di coinvolgimento della gente trentina, ma anche di altre province o regioni confinanti, all’insegna di un filmato intitolato “Pesticidi, siamo alla frutta” e di una Marcia “Stop Pesticidi” che si sta organizzando per la primavera 2019. 

Concludiamo rilanciando la proposta di realizzare all’interno del Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Mach un cenacolo che potrebbe coinvolgere alcuni diplomandi perito agrari e/o enotecnici e altrettanti giovani giornalisti o aspiranti tali in una serie di incontri guidati (24 in due anni) coordinati da professionisti della comunicazione. Potrebbe uscirne una nuova generazione di narratori addestrati nella comunicazione agricola, competenti e liberi da condizionamenti.

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