Con Mediterranea salviamo la nostra umanità

Il Mediterraneo, il Mare Nostrum, torna ad essere Mare Monstrum: di nuovo si contano le vittime. L’Oim, l’Organizzazione mondiale delle migrazioni, parla di aumento vertiginoso dei morti in mare: tra gennaio e e settembre 2018 ben 1728 in tutto il Mediterraneo, di cui 3 su 4 (1260) sulla rotta tra Libia e Italia, anche a causa della diminuita capacità di ricerca e soccorso in mare seguita alla delegittimazione e all’esclusione delle navi delle Organizzazioni non governative. Di fronte a questo orrore e a questo dolore, “Mediterranea”, una piattaforma di realtà della società civile che collaborano per testimoniare cosa sta accadendo nel Mediterraneo centrale, ha deciso di riprendere la propria missione di monitoraggio e denuncia, chiedendo ai governi europei di agire subito per fermare questa strage. Mediterranea ha fatto salpare lo scorso 3 ottobre la nave “Mare Jonio” per testimoniare e denunciare, nel rispetto del diritto del mare e dei diritti umani, ciò che accade ogni giorno nel Mediterraneo centrale e che ha già portato alla morte di decine di migliaia di donne, uomini e bambini, la maggior parte in fuga dall'inferno libico. “Essere dove rischia la vita chi affronta in mare enormi pericoli: per noi questa è oggi la scelta giusta”, dicono i promotori dell’iniziativa.

L’azione è accompagnata da incontri e dibattiti con i volontari e gli attivisti di Mediterranea in varie città italiane. Giovedì 8 novembre alle 18.30 Mediterranea farà tappa a Trento, presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia (Palazzo Prodi) in via Tommaso Gar, 14, per far conoscere l’esperienza a bordo e presentare il progetto “RescueMed Saving humans”, che è stato reso possibile anche grazie a Banca Etica: oltre a concedere il prestito per avviare la missione, Banca Etica supporta le attività di crowdfunding (raccolta fondi) e ha svolto attività di tutoraggio per gli aspetti economici dell’intera operazione. Per sostenere l’iniziativa basta seguire le indicazioni del sito mediterranearescue.org.

L’incontro di Trento è promosso da un gruppo di cittadini, associazioni e collettivi che hanno deciso di raccogliere l’appello di Mediterranea. Interverranno attivisti e attiviste di YaBasta Bologna, che è tra i fondatori e promotori di Mediterranea, che racconteranno come è stato possibile far partire il progetto solidale e quali sono state i feedback che hanno ricevuto dalla prima missione nel mediterraneo centrale. La narrazione sarà arricchita dalle illustrazioni di Chiara Zamboni.

Al dibattito seguirà un aperitivo con le musiche di Anansi e di Luciano Forlese dei Duppy Conquerors, tribute band di Bob Marley, e le danze di “Arte migrante”. Quest’ultima è una singolare realtà, nata a Bologna nel 2012, costituita da persone di diverse nazionalità desiderose di coltivare l’accoglienza, superando l’indifferenza verso l’altro, contrastando il razzismo ancora molto diffuso e promuovendo l’inclusione sociale. Tutto ciò avviene attraverso incontri a cadenza fissa (settimanale o bisettimanale), durante i quali studenti, lavoratori, senza dimora, migranti usano l’arte (musica, poesia, teatro, pittura, ecc…) come strumento per creare legami di amicizia e relazioni non viziate da stereotipi e pregiudizi. Attualmente Arte Migrante conta 23 gruppi in 21 città d’Italia ed è presente anche a Trento. Qui gli incontri si tengono due venerdì al mese presso l’Ostello Giovane Europa, in via Torre Vanga, 9. Il referente locale è Stefano (tel. 3402838589); per informazioni: www.artemigrante.eu.

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