“Impariamo a dire grazie”. L’Arcivescovo Lauro ai partecipanti al pellegrinaggio a Lourdes

Mons. Tisi sottolinea l’importanza della memoria. Poi dona un cero agli sposi nel loro anniversario. Infine, un inedito “botta e risposta” con i pellegrini

Nella Santa Messa conclusiva del 100° pellegrinaggio trentino a Lourdes l'Arcivescovo Lauro Tisi ha centrato l'omelia sul tema della memoria, partendo da chi, soprattutto gli anziani, ne vive l'inesorabile declino, arrivando a non riconoscere più le persone amate. "L'uomo non può vivere senza memoria, perde la coscienza di sé e la gioia di vivere”.

“Se un popolo – ha aggiunto – perde la memoria (ed è quanto, ha fatto intendere Tisi, sta avvenendo oggi) è un popolo finito, perché non è più capace di dire quel ‘grazie’ che riconosce la presenza di una vita fuori di sé".

"Siamo abituati – ha richiamato l'Arcivescovo – a consumare presente, a non avere nessuno alle spalle e nessuno davanti, e tenere come punto di riferimento solo noi stessi".   

Nel corso della liturgia sono state ricordate, come da tradizione al santuario mariano francese, le coppie di sposi – una ventina tra i pellegrini – che festeggiano significativi anniversari di matrimonio: da chi traguarda i 25 anni, fino a chi conta 55 anni di vita insieme.

Il vescovo ha donato loro un cero, oltre al "grazie" per la testimonianza di fedeltà: "Fare memoria del vostro matrimonio – si è rivolto monsignor Tisi agli sposi – significa riconoscere anche un percorso di fatica, nella certezza però che tutto è storia amata. Sulla faglia delle ferite avete scritto il meglio di voi, perché sposarsi nel Signore è immergere la storia nella misericordia di Dio che riscatta le ferite".

Al termine della celebrazione l’Arcivescovo si è soffermato a dialogare con i fedeli, a cominciare dai giovani volontari, rispondendo alle loro domande, che hanno toccato vari temi: la sofferenza, la volontà di Dio, le famiglie in difficoltà e la crisi delle vocazioni. Un’ora di colloquio schietto e intenso, che ha inaugurato anche uno stile di “botta e risposta” che il settimanale diocesano intende riprendere come appuntamento nelle prossime settimane.

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