Profughi alla “Fersina”, Fugatti prende tempo

“Sui profughi pachistani prenderemo una decisione nei prossimi giorni, naturalmente nel rispetto delle normative. Stiamo verificando la loro posizione giuridica”. Lo ha detto il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, riferendosi alla situazione dei 40 profughi accolti alla Residenza Fersina in Via al Desert a Trento. Fugatti ha parlato al termine della riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, che si è tenuta nel primo pomeriggio di mercoledì 21 novembre presso il Commissariato del Governo e che ha affrontato anche la situazione dell’ordine pubblico relativa a Piazza Dante e a Piazza Santa Maria Maggiore a Trento.

Nei giorni scorsi era emerso che quaranta ospiti della “Fersina”, entrata ufficialmente a far parte del sistema trentino di accoglienza dei “migranti forzati” il 12 febbraio 2016, ricevevano gratuitamente accoglienza, ristoro e assistenza notturna grazie alla Croce Rossa Italiana, a seguito “della decisione della Provincia di chiudere loro le porte della residenza”. Era stato lo stesso presidente della CRI sezione di Trento, Alessandro Brunialti, a precisarlo. In una nota indirizzata ai volontari e alle volontarie della CRI, Brunialti rassicurava che l’organizzazione da lui presieduta si era attivata “d’intesa con la Provincia, per garantire gratuitamente accoglienza, ristoro e assistenza notturna agli ospiti della residenza: una soluzione ponte in attesa del chiarimento che dovrebbe arrivare nel preannunciato incontro con il Presidente Fugatti”. Fin qui Brunialti.

Fugatti mercoledì ha precisato di aver chiesto agli organismi preposti “ulteriori informazioni circa lo status delle persone che hanno usufruito del progetto promosso dall’amministrazione comunale” e di attendere queste verifiche “prima di prendere una decisione in merito all’utilizzo della struttura di Via Fersina”. E ha concluso: “Il nostro timore è che se accogliamo in questo modo, senza verificare attentamente i requisti dei richiedenti, si alimenti il rischio di arrivi incontrollati ed irregolari”.

Sono migranti la grande maggioranza delle persone che chiedono aiuto alle strutture della Chiesa trentina impegnate nella risposta alla povertà. Lo dice il decimo Rapporto di Caritas e Fondazione Comunità Solidale dal titolo “Volti di comunità” (si veda alle pagine 4 e 5). Tra italiani e migranti sono 3.421 le persone in situazione di bisogno incontrate dalla Chiesa in Trentino nel corso del 2017: 3.421 volti.

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