Spazio Argento, il rinvio fa discutere

L’attivazione dei “nodi” zonali per la riforma del welfare anziani è stata posticipata. Contrari i sindacati, favorevole il Patt

Prende tempo la Giunta provinciale prima di far partire sul territorio trentino “Spazio Argento”, ovvero quella sorta di “sportello unico” – sanitario e assistenziale insieme – per le esigenze degli anziani previsto dalla riforma del welfare varata nella scorsa legislatura. A fine dicembre, una delibera di Giunta sposta a data da destinarsi il termine del 19 febbraio entro il quale le Comunità di valle avrebbero dovuto presentare il progetto di attivazione. La motivazione è quella di consentire una preparazione più adeguata attraverso un tavolo di lavoro con le Comunità di valle, la Provincia e l’UPIPA; si ritiene opportuno anche l’insediamento del nuovo dirigente del Dipartimento Salute.

Appena nominato, saranno indicati anche i termini per l’attivazione dello “Spazio Argento”.

SINDACATI CONTRARI

“L’nnovazione per il welfare anziani non può aspettare”, è arrivata nel giro di poche ore la risposta di Cgil Cisl Uil del Trentino alla notizia che l’avvio dello Spazio Argento slitterà almeno all’anno prossimo. Le tre sigle sindacali hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore Segnana, preoccupati per una riforma attesa che rischia di vedere allontanarsi troppo l’attuazione di uno dei suoi punti centrali, appunto lo Spazio Argento. “Siamo molto preoccupati per la decisione di rimandare scelte fondamentali per il welfare anziani – dichiarano Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti insieme ai segretari delle federazioni dei pensionati, Ruggero Purin (Spi), Tamara Lambiase (Fnp) e Claudio Luchini (Uil) -, così come ci allarma l’assoluta incertezza sulle risorse disponibili da destinare a questo ambito”.

“La riforma – secondo i sindacati che vi avevano contribuito in dialogo con l’assessore Zeni – è stata costruita pensando ad una presa in carico totale dell’anziano, ad un coordinamento in rete dei servizi pubblici e di quelli offerti dal terzo settore, ad una garanzia di servizi di qualità su tutto il territorio e al rafforzamento indispensabile dell’assistenza domiciliare – insistono i sindacalisti -. Questi ritardi rischiano proprio di danneggiare le famiglie che si prendono cura di parenti non autosufficienti, del personale che operano nell’assistenza sia nel pubblico che nel privato sociale, dei territori che debbono gestire un aumento della domanda di servizi a fronte di una contrazione delle risorse disponibili”.

La mozione del PATT

Punto di vista invece favorevole allo slittamento dei tempi e all’approfondimento quello dei consiglieri provinciali del PATT che hanno firmato una proposta di mozione per impegnare la Giunta Provinciale ad ascoltare i territori e a risolvere le problematiche ancora irrisolte.

“Ci vuole un’analisi più approfondita e alcuni interventi per migliorare la riforma -afferma la consigliera Paola Demagri – Spazio Argento è stato proposto partendo da uno studio della Bocconi ma ha un difetto di condivisione con i territori. Un conto è suggerire dei modelli organizzativi, un altro è calarli sul territorio.”

Per la Consigliera del PATT è fondamentale non lasciare sole le Comunità di Valle nella redazione del progetto. “Va ampliata la platea dei partecipanti alla fase progettuale, oltre alle Comunità di Valle vanno coinvolti operatori, APSS, APSP e soggetti del terzo settore, perché il sistema funziona se è inclusivo e si integra con tutti i servizi sociali e non se crea una netta divisione fra la gestione dell’anziano e tutto il resto del comparto sociale”.

La richiesta di un posticipo alla Giunta provinciale – già ottenuta – è corredata anche dalla proposta di togliere l’incompatibilità fra il ruolo di responsabile di Spazio Argento e responsabile dei servizi sociali di Comunità, poiché è incomprensibile affidare a figure terze un ruolo che può essere svolto meglio da chi già conosce la materia.”

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