Padre Claudio, novità e fraternità

Nosellari di Folgaria. La novità e la fraternità sono state le note dominanti della vita di padre Claudio Trenti. Amava le novità, ardeva nel desiderio di raccontarti qualcosa di nuovo e ascoltava volentieri notizie nuove. Una novità fondata più sulla fraternità che sulla curiosità. Perché se la novità è una nota tipicamente cristiana, la fraternità caratterizza la vita francescana.

Un cappuccino, frate del popolo, dentro e fuori del convento. Amava uscire, incontrare le persone, e ritornare in convento per raccontare i suoi incontri. Molti lo ricordano così: dapprima ad Ala impegnato nella vita comunitaria del convento cappuccino, poi a Trento come cappellano della parrocchia di Santa Croce dei cappuccini; i cappellani delle parrocchie cittadine di allora ricordano ancora gli incontri mensili tra giovani preti e frati; i campeggi parrocchiali e l’assistenza spirituale alle colonie marine di Calambrone.

Poi l’esperienza di Mantova presso il grande complesso ospedaliero dov’è stato anche parroco, perché fra’ Claudio ha sempre portato nella sua spiritualità francescana una propensione per la vita parrocchiale e diocesana, conosceva e stimava infatti molti preti trentini, come San Francesco chiedeva ai suoi frati.

Negli ultimi giorni, sul letto dell’ospedale, ci confidava che forse il tratto più bello della sua vita l’ha trascorso in convento a Terzolas, con fra’ Fabrizio, con cui ha fatto fraternità anche in Val di Cembra, nel “convento dislocato” di Piazzo di Segonzano, esperienza unica e profetica, da un certo punto di vista. In Val di Sole seguiva le fraternità del Terz’ordine correndo da Pejo a Vermiglio, per scendere a Caldes e nella vicina Val di Non. Per oltre dieci anni è stato collaboratore pastorale nelle parrocchie di Mezzana e Pellizzano con don Luigi, per poi seguirlo in Val Lagarina, nel convento di Rovereto, come collaboratore pastorale a Brentonico, fino a poche settimane fa: arrivava sempre in anticipo, con la predica pronta.

Il compito di Assistente Provinciale del Terz’Ordine lo ricambiava di soddisfazioni ma lo rendeva anche impegnato quasi con ansia, per poter prepararsi e arrivare ovunque; non era certo il tipo che si tirava indietro. Ora, Claudio, è tornato nella sua Nosellari in Folgaria, per riposare acanto ai suoi genitori, diventando terra nella sua terra natia, come San Francesco, che prima di morire volle essere posto nudo sulla nuda terra, in attesa di una nuova terra.

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