Si presenta il Kompatscher bis

La maggioranza saldamente nelle mani della coalizione Svp – Lega Salvini

Bolzano – La barba spuntata sul volto di Arno Kompatscher sembra voler esprimere il disagio di chi fa passi in una direzione che non gli piace, costretto da disequilibri interni al partito, da dinamiche e tattiche che poco hanno a che fare con ciò cui vorrebbe dedicarsi e per cui vorrebbe essere ricordato: dare all’Alto Adige un futuro in un’ottica europea.

La nuova giunta varata a Bolzano in questi giorni è il primo governo provinciale di centrodestra della storia del Sudtirolo: Svp più Lega Salvini. L’altra ipotesi praticabile, una coalizione con Pd e Verdi, non è stata presa in considerazione. Per timore da parte dell’ala conservatrice del partito di raccolta di dover cedere terreno nel campo delle politiche ambientali e per la convenienza di avere a Bolzano lo stesso interlocutore che si trova a Trento, a Roma e forse, domani, a Bruxelles.

Nel momento in cui il Paese, l’Europa, il mondo hanno sete di politica vera, a Bolzano torna uno stile pragmatico, con quel tanto di miopia e di ingessatura che esso comporta.

Kompatscher è stato riconfermato Presidente della Provincia la settimana scorsa con 19 voti su 35. In giunta, per la componente di lingua italiana, i due leghisti Massimo Bessone e Giuliano Vettorato, quest’ultimo designato vicepresidente dal vicepremier Salvini. L’altro vicepresidente non sarà il segretario svp Philipp Achammer, ma Arnold Schuler. L’urbanistica è assegnata a Maria Hochgruber Kuenzer, rappresentante del Bauernbund. Gli altri membri: Daniel Alfreider, Thomas Widmann, Waltraud Deeg.

L’accordo Lega-Svp ha un’introduzione e un preambolo. L’introduzione sottolinea come i due partiti alle ultime elezioni abbiano “ottenuto la maggioranza dei voti in rappresentanza dei gruppi linguistici tedesco, italiano e ladino”. Il preambolo specifica che “le persone sono al centro della nostra politica” e che “globalizzazione, cambiamento climatico, crisi migratoria, digitalizzazione, sviluppo demografico e dilagante perdita della biodiversità sono soltanto alcune delle grandi e complesse sfide del nostro tempo”. La giunta dichiara di avere una visione comune all’insegna della pacifica convivenza tra i gruppi, dell’autonomia e della sussidiarietà, di “un’Europa comune dei popoli, dei gruppi etnici e delle regioni”, della qualità della vita, dell’equità sociale, dello sviluppo economico e dello sviluppo sostenibile.

“L’attività di governo – aggiunge il preambolo – si svolge nella consapevolezza dei nostri valori cristiani e dell’umanesimo nonché nel rispetto delle tradizioni culturali dei tre gruppi linguistici”.

Arno Kompatscher è consapevole delle contraddizioni di cui la sua nuova giunta è l’immagine e della distanza tra le parole e la realtà. Sa che una buona metà dei cittadini altoatesini è contraria al cammino intrapreso. Vede che le parole violente si stanno traducendo in atti violenti (un giovane africano aggredito in questi giorni per motivi razzisti). Perciò insiste, nel discorso di insediamento, sui “principi guida del programma di governo: legalità e umanità”. Dice, Kompatscher, parole che oggi suonano di giorno in giorno meno vere: “Viviamo in una terra particolare, fatta di persone speciali che lavorano per sé stesse ma anche per il bene comune, una terra corretta, giusta e solidale, consapevole della propria storia ma con lo sguardo rivolto al futuro”.

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