“Filò delle Donne”, non solo per divertire

In prossimità dell’8 marzo, un evento al femminile voluto dalla CoFAs per sensibilizzare

Il Circolo Culturale di Cognola, associato alla CoFAs (Compagnie filodrammatiche Associate), con il contributo della circoscrizione Argentario , presenta venerdì 1 marzo alle ore 20.30, presso il teatro di Cognola, lo spettacolo “Filò di Donna”. Una rappresentazione che vuole essere un’introduzione alla Giornata Internazionale della Donna, che ricorre l’8 marzo.

Ideato e coordinato da Loredana Cont e Pino Costalunga, lo spettacolo è nato all’interno di un laboratorio di scrittura teatrale, proposto due anni fa dalla CoFAs stessa, che si occupa proprio di proporre attività nell’ambito dell’arte e della cultura, particolarmente in riferimento al teatro, e dalla veronese Fondazione AIDA, e che ha prodotto, al suo termine, un vero “scorcio sul mondo femminile”, come lo definisce la stessa Loredana Cont.

Le dieci partecipanti all’iniziativa, che hanno elaborato un testo personale, hanno raccontato un pezzo della loro storia: “ricordi”, “viaggi”,”vita famigliare”, ecc. E proprio l’insieme di questi elaborati costituisce il “Filò delle Donne”.

“Questo spettacolo già rappresentato in alcune occasioni – ci spiega l’autrice e regista trentina – fa emozionare, diverte, ma allo stesso tempo provoca delle riflessioni vicine al significato dell’otto marzo”.

Sul palco si alternano sul palco Gisella Bertamini, Norma Bonenti, Piera Bugna, Rita Cornella, Loreta Furet, Sabrina Ischia, Milena Lunelli, Maria Pellegrini, Giovanna Tomasi e Antonella Zanoni: dieci donne che parlando di loro stesse, della loro storia e della loro quotidianità, rappresentano tutto un mondo al femminile, ma non femminista, con le sue fragilità, certo, ma anche i suoi punti di forza. Lo spettacolo vuole così presentarsi come un momento di condivisione, e non certo di rabbia. Un momento di ricorrenza che non deve passare di moda, perché – dice ancora Cont – “ci sono ancora tanti problemi da risolvere”. E uno di questi è sicuramente quello della violenza, che nello spettacolo viene solo accennato, ma che vuole certamente essere il tema centrale di quest’anno. In fondo, aggiunge ancora Loredana Cont, “noi siamo ovunque si parli di donne e delle loro storie”, e conclude “oggi parlare della donna vuol dire parlare di famiglia, di uomini, di figli, di società, di valori da trasmettere, di diritti conquistati, di diritti negati e di obiettivi da raggiungere tutti insieme”.

Emanuele Valduga

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