Zooprofilattico, nuova sede

L’11 aprile scorso si è svolta a Trento nord (via Lavisotto) la cerimonia di presentazione della nuova sede della Sezione trentina dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie alle autorità politiche locali e ai rappresentanti degli enti e istituti che si occupano di zootecnica e relativi prodotti, oltre che di animali selvatici e di salute pubblica legata al consumo di alimenti di origine animale.

L’Istituto centrale è stato fondato nel 1929 a Padova. La sede attuale si trova a Legnaro di Padova. Nel corso degli anni l’Istituto ha dato vita a dieci sedi periferiche. L’elenco comprende Adria, San Donà, Pordenone, Udine, Treviso, Belluno, Verona, Vicenza, Bolzano e Trento.

La Sezione di Trento ha iniziato ad operare nel novembre del 1962. Il terreno sul quale è sorta la prima sede è stato donato al Comune di Trento da un privato cittadino con l’onere di edificarvi un edificio nel quale ospitare tecnici e laboratori di quello che all’origine fu chiamata “Sezione diagnostica di Trento dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie”.

Carlo Costanzi, già medico veterinario provinciale, informa che all’inizio i dipendenti erano solo quattro. Nei decenni successivi il numero è gradualmente cresciuto fino ad assumere la consistenza attuale di circa 20 persone tra veterinari, biologi, biotecnologi, tecnici di laboratorio e personale amministrativo ai quali si affiancano una decina di borsisti.

Il nuovo edificio occupa una superficie di oltre 1.300 metri quadrati e si sviluppa su tre piani. Gli spazi sono suddivisi in base alla funzione: accettazione, necroscopia, laboratori per la batteriologia diagnostica e parassitologia, sierologia e immunologia, microbiologia e biotecnologie per l’analisi degli alimenti, una sala riunioni-biblioteca e uffici.

Durante l’estate nei vari reparti saranno allocate e installate le attrezzature necessarie per lo svolgimento delle varie incombenze. Un investimento di 3 milioni e 700 mila euro interamente a carico dell’Istituto centrale, ha detto il direttore generale, Daniele Bernardini. L’obbiettivo è far diventare la Sezione trentina punto di eccellenza nella diagnostica delle malattie infettive degli animali e un presidio di riferimento a livello non solo locale, per i controlli nel comparto agroalimentare compresi i trasformati di origine vegetale. Confermata la piena collaborazione con il Servizio veterinario provinciale, con’Azienda per i servizi sanitari e con i veterinari aziendali.

Proseguirà il supporto tecnico e scientifico alle imprese dell’intera filiera agroalimentare nell’ambito dell’autocontrollo aziendale e della valorizzazione delle produzioni locali (circa 400 aziende).

Una sintesi del lavoro svolto dalla Sezione trentina è contenuta in una relazione predisposta da Ennio Zanin, tra i più attivi direttori di sezione, a partire dagli anni ’80 fino alla prima decade del nuovo millennio. L’ingente mole di lavoro svolto nell’arco di 60 anni, compreso il periodo della sua dirigenza, è suddiviso da Zanin in attività di profilassi obbligatoria delle malattie infettive del bestiame e la ricerca di base. Intesa come presenza attiva, anche fisica e costante, sul territorio per raccogliere le istanze emergenti,

analizzarle e approfondirne la portata in sede per poi fornire alle parti interessate o coinvolte risposte adeguate. Fondamentale per l’attività di profilassi il sostegno dato ai servizi veterinari per il risanamento da tubercolosi bovina, brucellosi bovina e ovi-caprina, leucosi enzootica, rinotracheite infettiva, ecc.. La profilassi ha riguardato anche altri settori quali la troticoltura , l’apicoltura e la fauna selvatica. Setticemia emorragica virale, necrosi ematopoietica infettiva in campo ittico. Peste americana e europea, acariosi e varroa per quanto riguarda le api. Eradicazione della rabbia silvestre dal territorio provinciale attraverso il monitoraggio diagnostico sulle volpi abbattute o morte e nella predisposizione delle esche per la vaccinazione delle volpi (1984-1986).

Ragioni di spazio non consentono di proseguire nel resoconto della sintesi del direttore Zanin. Diciamo che le nuove attività annunciate dal direttore generale trovano un terreno ricco di risultati concreti nel quale inserirsi con prospettive di successo.

Concludiamo con un accenno all’ attività di carattere informativo e di formazione che sta svolgendo la Sezione trentina presso gli operatori agrituristici e le sezioni di cacciatori in materia di igiene dei locali e di salubrità degli alimenti da infezioni batteriche o altri agenti di malattia.

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