A Canova lievitano pane e relazioni umane

Si chiama “Migola” ed è opera delle associazioni “Carpe diem” e “Germogli”

Ha preso avvio da qualche anno a Canova di Gardolo (Trento) l’iniziativa di un forno sociale dove le persone del quartiere possono venire e impastare la pasta per fare il pane e non solo.

L’iniziativa ha preso l’avvio ad opera di due associazioni che si chiamano “Carpe diem” che è composta da una decina di giovani intraprendenti e volenterosi e “Germogli”, una settantina di soci un po’ anziani all’anagrafe ma “giovani” dentro e desiderosi di fare qualcosa, rendersi utili per gli altri.

Il forno di Canova ha un bel nome, “Migola”, briciola, tutto un programma già nel titolo, come a dire di una cosa piccola, ma non insignificante, inutile, vitale invece, essenziale al vivere e all’alimentarsi, come lo è la finalità di questa solerte intrapresa che ha, appunto, lo scopo di far incontrare le persone, a cominciare dalle donne, farle incontrare e poter così creare nuove conoscenze e amicizie, imbastire relazioni e superare i pregiudizi.

All’insegna di quello che Vittoria De Mare “anima” solerte di Carpe Diem chiama “condividere i passi” in un contesto di periferia che riguarda Gardolo, Canova e Roncafort, periferia spesso “connotata e difficile”.

L’esperienza di “Migola” è, per così dire, la punta di diamante di una progettualità di integrazione e di conoscenze reciproche, è stato acquistato il forno è si sono ramificate relazioni e sinergie con l’associazione “Can can” e con il gruppo A.M.A. Vengono coinvolti direttamente disoccupati e casalinghe, richiedenti asilo e studenti trentini, un variegato mondo desideroso di superare steccati e instaurare rapporti umani tra persone che si riconoscono in uno stesso destino che in questo caso è quello di vivere nello stesso quartiere, nel medesimo territorio e anche molto di più.

Incontrandosi al forno – osserva Vittoria – lievitano allo stesso tempo “pane e relazioni”. Non c’è alcuna preclusione preventiva: “Ogni persona che arriva è la persona giusta”.

E’ richiesto di fare una tessera, per garantire una certa continuità, e nella sala, lungo un tavolo ampio e lungo, si impasta e si chiacchiera, ci si conosce e il clima è quello di un lieto, tranquillo conversare. Si prepara la pizza, le focacce, il pane, le crostate. Ci si predispone ad una comunità più attenta e generosa, solo antidoto alle solitudini urbane.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina