Uno sguardo capace di andare oltre

Trasporti, alimentazione, energia, crisi climatica, immigrazione. I cinque punti del manifesto del movimento Fridays For Futures hanno aperto la sesta edizione dell’OltrEconomia Festival. Al Parco S. Chiara sono arrivati con un grande striscione – “Siamo la Natura che resiste” -, simbolo di questi mesi di mobilitazione per la giustizia sociale e per contrastare il cambiamento climatico, come hanno ribadito in un dialogo serrato e costruttivo con l’economista Monica di Sisto.

All’OltrEconomia Festival si è saputo anche sorridere, grazie allo “sporco che fa notizia” di lercio.it, ma si è come sempre andati al fondo dei problemi. Guardando ai mali dell’Italia ma anche allargando lo sguardo sul mondo. Così affrontando la questione energetica e un’economia che fonda i suoi profitti sull’estrazione del carbone si è passati da Brindisi e Civitavecchia alle miniere a cielo aperto della Colombia, con le associazioni ReCommon e Yaku e la testimonianza delle donne indigene che subiscono “la maledizione del carbone”. Interi territori sono abbandonati nelle mani della criminalità e dei paramilitari, mentre lo Stato abdica dal proprio ruolo a favore delle imprese, con gravi conseguenze per le popolazioni. Le risorse naturali, in primo luogo l’acqua, sono accaparrate così come la terra. Difendere l’acqua diventa allora un modo per dire “no” a un modello econmico basato sulla sopraffazione, sulla violenza e sulla spogliazione dei beni.

Parlando di migrazioni si è posto l’accento sulla preoccupante criminalizzazione della solidarietà, che genera il paradosso che viene additatato come criminale chi salva vite umane nel Mediterraneo rispettando il diritto internazionale (il soccorso in mare è un obbligo). Sono risuonate le voci delle organizzazioni umanitarie, autorganizzate, di volontariato che sostengono i migranti lungo i confini o nelle città e si è ricordato l’attacco a un sistema dell’accoglienza che funzionava, con la conseguente perdita di 150 posti di lavoro (mercoledì 5 Cgil Cisl Uil e i lavoratori dell’accoglienza hanno incontrato in Consiglio provinciale i rappresentanti dei gruppi consiliari).

La sesta edizione dell’OltrEconomia Festival ha indicato una direzione: costruire spazi di pensiero critico e pratiche militanti contro le politiche dell’esclusione, della violenza e della repressione. Esempi concreti? Esperienze come Ri-Maflow e Metropolis a Roma, nate per rispondere all’emergenza lavorativa ed abitativa, o Lume (Laboratorio Universitario Metropolitano) a Milano. Sono i tanti Davide, è stato detto, che si organizzano resistendo alle aggressioni del gigante Golia. A pochi giorni dal previsto sfratto del Centro Sociale Bruno a Trento, dal palco dell’OltrEconomia Festival è stato dato appuntamento a sabato 8 giugno alle 12 in Lung’Adige San Nicolò per ribadire “Bruno non si caccia”.

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