Le “nozze” di Ilaria

Gioia e raccoglimento nel sabato di Pentecoste per la consacrazione della giovane rivana nell’Ordo Virginum

Il momento forse più commovente è arrivato dopo i riti esplicativi. Dopo aver ricevuto l’anello e il libro delle Ore, quando Ilaria Bernardelli ha espresso il suo grazie cantando al microfono con la sua voce potente. Una gioia non trattenuta, un inno al Signore come quello che suggella tanti matrimoni. E in effetti dal punto di vista liturgico si è trattato proprio di un rito nuziale quello che sabato 8 giugno si è celebrato per la consacrazione nell’Ordo Virginum della 34enne rivana, prima consacrata in Duomo nell’Ordo Virginum.

Fin dalla processione introitale – con Ilaria che portava una lampada accesa, accompagnata da due amiche testimoni (un’altra consacrata dell’Ordo e una suora operaia) – il rito è stato segnato dall’invocazione dello Spirito Santo, condivisa anche da tanti rappresentanti di associazioni e moentecoste. Poi le interrogazioni con il sì della consacranda, la prostrazione al canto delle litanie dei santi, il rinnovo del proposto di castità, espresso nelle mani del Vescovo seduto in cattedrale e infine la preghiera di consacrazione. Ilaria era inginocchiata davanti a mons. Tisi che nell’omelia aveva sottolineato la sua risposta generosa al Signore, il suo “per sempre” maturato nell’ascolto della Parola e nella sequela di Gesù, dentro la Chiesa locale secondo le caratteristiche dell’Ordo.

“Hai mutato il mio lamento in danza , la mia veste di sacco in abito di gioia” è il salmo 30 che l’insegnante di religiose al Sacro Cuore ha scelto per sintetizzare la sua vocazione e la sua crescita nella fede. In un Duomo gremito di fedeli, c’erano i familiari nei primi banchi e tanti giovani conosciuti nelle esperienze della Pastorale diocesana, GMG comprese. Poi le comunità di Riva del Garda con il vicario di zona don Dario e il vicario don Mattia, altri amici e colleghi. Rivani erano anche i ministranti e le voci del coro interparrocchiale che hanno animato una celebrazione molto intensa, durata quasi due ore, in un clima di raccoglimento e di riconoscenza al Signore.

Una gioia diffusiva comunicata in queste “nozze” speciali in cui Ilaria – anche attraverso la scelta dell’abito bianco – sottolinea l’impegno a rimanere “sposa di Cristo” per servire la Chiesa dentro la quotidianità. Per la Chiesa trentina un dono di Pentecoste che – l’auspicio si fa preghiera – potrebbe diventare attrattivo per altre giovani generose e attente alla chiamata.

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