Questa Fondazione, un obiettivo ambizioso

“Antonio era un comunicatore. Un artigiano della parola. Un incubatore di idee”

Pubblichiamo il testo dell’intervento di Luana, fidanzata di Antonio Megalizzi, venerdì 7 giugno alla presentazione della Fondazione che porta il suo nome (si veda a pag. 4).

Grazie di essere qui, a condividere con noi un momento così importante.

Vorremmo ringraziare innanzitutto le tante persone, enti ed istituzioni che ci sono stati vicini in questi mesi così difficili, aiutandoci a concretizzare un progetto importante, un progetto che ricordiamo straordinaria persona di Antonio tramite una Fondazione a suo nome che, nel tempo a venire, porterà avanti i suoi obiettivi, e parte di quelli che erano i suoi sogni.

Grazie dunque per l’interessamento, per il supporto ed in tanti casi per l’affetto: nulla di tutto questo era scontato.

Antonio era un comunicatore. Un artigiano della parola. Un incubatore di idee, che credeva nell’importanza di essere informati e di informare. Fin da piccolo era sempre stato affascinato dalla potenza della radio e dalla forza della scrittura.

Aveva una dote, tutta sua: sapeva coniugare la precisione del linguaggio con una punta di semplice ironia (a volte di sarcasmo).

Ma tutto questo accadeva sempre dando il giusto valore ad ogni singola parola, nel rispetto di fonti e fatti, affinché tutto conservasse un giusto equilibrio. Non era fazioso: lui parteggiava solo per quella che intimamente riteneva essere la verità.

Nel suo lavoro ha sempre seguito un filo conduttore: la voglia di stimolare il senso civico e la capacità critica di ognuna delle persone con le quali si confrontava.

Che accadesse di persona, attraverso i social, oppure in onda alla radio, amava raccontare il mondo, e cercava di arrivare davvero a tutti.

Negli ultimi anni aveva scelto di raccontare l’Unione Europea, per renderla comprensibile, senza mai banalizzarla. Un compito difficile, che a lui piaceva così tanto da ritenere il suo lavoro quotidiano persino meglio di una vacanza.

Abbiamo perso un figlio, un fratello, un amico, un compagno fuori dal comune. Per questo per noi è così importante ricordare il suo lavoro e cercare di dare, per quanto possibile, un senso a qualcosa di insensato, creando un’entità che possa tenere viva la sua memoria.

La Fondazione Antonio Megalizzi vuole portare il suo messaggio nelle scuole, nelle università, nei punti di incontro in tutta Italia per confrontarsi, nel rispetto del pluralismo, sulla nostra attualità, per fornire ai giovani gli strumenti per distinguere la realtà dalle fake news, per raccontare a tutti l’Unione Europea, per promuovere l’informazione e il giornalismo.

Sappiamo di esserci posti un obiettivo ambizioso. Parlare di giornalismo, di mondo radiofonico, di Europa, non è semplice. Ma Antonio era ambizioso, e questa fondazione che porta il suo nome non potrebbe essere da meno, nel tentativo di restituirgli almeno in piccola parte quell’opportunità che gli è stata portata via così ingiustamente.

Sappiamo che non riusciremo a fare tutto questo con la stessa vitalità, ironia ed eleganza di Antonio, ma ci proveremo. Lui ci avrebbe spronato a fare sempre di più e sempre meglio. Forse avrebbe trovato qualche frase ad effetto. Forse ci avrebbe corretto qualche aggettivo.

Ma sappiamo che di certo avrebbe sorriso, che avrebbe sdrammatizzato, e che sarebbe prontamente orgoglioso di questo percorso che oggi iniziamo nel suo nome, e nel suo ricordo.

Vi ringraziamo se vorrete fare parte di questo percorso assieme a noi.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina