Pareti verdi

PARETI  VERDI. Qualora si intenda rivestire una parete o una recinzione per ornamento o per tenere lontano dalla vista gli estranei bisogna scegliere il rampicante giusto che sviluppandosi in senso verticale e autonomamente, creerà una scenografia di grande effetto. Le piante rampicanti sono naturalmente dotate di  rami lunghi e sarmentosi dotati di ventose o viticci in grado di cavalcare i supporti sui quali si vogliono distendere oppure hanno bisogno di legacci o ausili idonei (graticci, reti, ecc.).

I sistemi naturali di ancoraggio delle singole piante possono essere  fatti da radici aree, ventose, piante volubili o dotate di viticci.

Le radici aeree dell’edera e della bignonia  non sono in funzione nutritiva, ma solo di ancoraggio. Dotate di ventose è invece la vite americana che si colora di rosso fuoco in autunno. Piante volubili, cioè che hanno rami sinuosi, lunghi e sottili, che si avvolgono sui sostegni predisposti sono il convolvolo, l’ipomea, la lonicera, ma anche il fagiolo. Dotate di viticci sono le Clematis e il pisello odoroso. Le cosiddette sarmentose hanno invece spine a uncino che si attaccano a fessure naturali o artificiali e ai tronchi. Sono tali le rose  rampicanti e il rovo.  Altre piante hanno bisogno di legature, soprattutto se coltivate in zone ventose.

SENZA TERRA E SENZA RADICI. Si tratta delle tillandsie, piante perenni, che crescono curiosamente senza terra e senza radici. Appartengono alla famiglia delle Bromeliaceae e sono originarie delle foreste pluviali Sud Americane. Sono quindi molto adatte ai neofiti di pollice verde.  I botanici le chiamano  “piante epifite” proprio perché non hanno bisogno di substrato e acqua. Si trovano in vendita aggrappate a cortecce, tronchetti, appese a un filo, poste su un supporto vario. Basti pensare che in natura, nei luoghi di origine, crescono sui fili del telefono!

Assorbono  acqua e nutrimento dall’aria grazie all’umidità atmosferica. Durante la calura estiva amano essere umidificate con periodiche modeste spruzzature. Stanno bene in posizioni ombreggiate. Tenute in casa in inverno, nella bella stagione si consiglia di spostarle in giardino appese sotto un albero dalla folta chioma.

TRIPIDE DELLE CIPOLLE. Le cipolle precoci, cioè  quelle piantate presto e che stanno ora seccando la parte aerea in questo periodo sfuggono spesso agli attacchi del tripide. Ne vanno incontro invece le varietà tardive per le quali questo piccolo insetto con il suo apparato boccale pungente e succhiante si nutre della linfa che preleva dall’ortaggio.

La cipolla evidenzia i primi danni con l’improvviso afflosciamento delle foglie soprattutto dopo un intervento di annaffiatura. L’attacco in atto si può bloccare trattando con prodotti mirati. Disponibili sono oggi  efficaci insetticidi a base di Piretrine sintetiche o naturali (Decis jet, Provado Pin). In ogni caso  va curata bene la bagnatura della vegetazione e del terreno.

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