I “Maestri” sono in Friuli

Le opere toccano i temi dell’educazione e dell’insegnamento

A Illegio, il piccolo e delizioso borgo vicino a Tolmezzo, in Carnia, la mostra “Maestri”, aperta fino al 6 ottobre, costituisce senza dubbio una delle gemme dell’offerta culturale dell’Italia settentrionale in questa estate 2019. L’evento riveste notevole significato sia per il forte richiamo di una tematica di attualità e di eccellenza che per l’alto livello delle opere proposte.

Non a caso oltre 400mila persone negli ultimi 15 anni hanno visitato il paese (40mila l’anno scorso) e le sue mostre annuali. Questa volta la mostra si sviluppa attraverso le figure dei grandi maestri della pittura, che hanno scelto per alcune delle loro opere i temi dell’educazione e dell’insegnamento. E’ una mostra di capolavori, intuizioni, emozioni, simboli, di quelle che si visitano uscendone non solo consolati per tanta bellezza ma aiutati a pensare e a vivere. Un cantiere di bellezza.

Le opera, come sempre, sono di provenienza internazionale: 8 dalla Francia, 19 dall’Italia, 1 dalla Spagna, 1 dalla Svizzera, 9 dal Regno Unito e 2 dal Vaticano. Insieme mettono in scena un racconto esteso per quasi un millennio di storia dell’arte, dall’opera più antica, del 1145, fino a quella a noi più vicina nel tempo, del 1968. Quattro le sezioni nelle quali sono state suddivise le opere esposte: “Passione per la bellezza”, “Passione per la crescita”, “Passione per la verità” e “Gesù Maestro”.

Certamente, un primo punto di forza della mostra è costituito proprio dal tema prescelto. “Ognuno di noi – spiega il curatore don Alessio Geretti – nella sua vita ha incontrato dei maestri che gli hanno lasciato un segno incancellabile e hanno piantato nella sua memoria una fiaccola che resta accesa anche nei momenti di grande buio”. “Maestri”, cioè, tutti coloro che insegnano a pensare, a scoprire il proprio talento, ad appassionarsi al bene e alla bellezza, ci ammaestrano a vivere e hanno segnato il cammino della nostra crescita culturale e nella vita. “Senza l’incontro con queste persone, non saremmo quello che siamo. Ognuno di noi, peraltro, ha a propria volta la possibilità, ed anche il dovere, di essere – pur senza presunzione – maestro per qualcun altro, che ci è stato affidato o che si affianca a noi, al quale trasmettere quel che abbiamo imparato, sia nel campo delle nostre attività che più in generale: un vero maestro insegna a vivere”.

Un ulteriore punto di forza della mostra sta nell’alta qualità delle opere proposte, alcune delle quali inedite per l’ambito italiano, e nelle firme prestigiose della storia dell’arte che sarà possibile ammirare: Raffaello Sanzio, Michelangelo, Tiziano, Caravaggio, Giordano, Jourdy, Fattori, Picasso e numerosi altri artisti, anche contemporanei.

Non a caso come immagine simbolo della mostra è stata scelta l’opera di Geoffroy “La scuola materna”, del 1898, proveniente dal Centre National des Arts Plastiques di Parigi. Il quadro coglie al meglio l’opera di amore per il sapere e di amorevolezza per l’essere umano che ogni maestro e maestra degni di questo nome incarnano nella loro figura e nella loro missione. Impossibile non rimanere avvinti dalla dolcezza del gesto che l’educatrice rivolge alla bimba verso cui si china, mentre ogni bambino in quel quadro è un mondo a sé ed ha la forza di rievocare in noi mille vissuti mai cancellati dalla nostra memoria.

Per informazioni e per prenotare la visita: 0433.44445; mostra@illegio.it.

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