Kosmos, parola di origine greca, è generalmente usata come sinonimo di “universo”, ma il significato originale era “ordine” e insieme indicava anche il tempo lungo, inteso nel senso cronologico e sequenziale. Kairòs, traducibile con “tempo cairologico”, indica invece il “momento giusto o opportuno”, il momento “supremo”. Graficamente Kronos potremmo indicarlo con una linea orizzontale, Kairòs invece con un segmento verticale che lo interseca. Mentre Kronos è quantitativo, Kairòs ha una natura qualitativa. Antropos, di per sé, significa uomo, non certo il solo genere maschile, ma uomo inteso come essere umano.

Il quesito essenziale, assai lucidamente còlto dalla presidente FIDA Barbara Cappello, è quando e come “nel tempo in cui siamo, ovvero il tempo relativo alla velocità, alla superficialità, all’era dell’immagine non permanente, al momento del guardo e fuggo, al tempo dell’esubero materialistico, del consumismo spietato, del consumo inconsulto” possa avvenire l’incontro fra questi tre soggetti: quando e come l’uomo possa afferrare e far suo il fuggitivo Kairòs e coniugarlo con l’ordinato fluire della vita. Questa mostra d’arte, questa VI biennale della Federazione Italiana degli artisti, sezione di Trento e Bolzano, si configura come la caleidoscopica risposta a tale quesito fornita dai 35 artisti, trentini e altoatesini, che hanno accettato la sfida ed esposto ciascuno alcune loro opere, assolutamente mirate. Si tratta, per usare le parole della critica Riccarda Turrina, di “un collage di sguardi sul mondo e sull’infinito, come una sfaccettata lettura di un concetto filosofico globale, che ogni artista arricchisce con le proprie conoscenze e con il proprio modo di essere dentro la contemporaneità”.

Ad accentuare il valore di tale operazione, già di per sé complessa, è la presenza, con diverse sue opere recenti, quale ospite d’onore, di Lorenzo Tugnoli, fotografo professionista del Washington Post e recente premio Pulitzer per la fotografia. E in più, ancora, conferenze e permormance di alto livello.