Uva e volontariato

La 62a edizione dal 20 al 22 settembre mette al centro le eccellenze enogastronomiche della zona

Puntuale come ogni tradizione ben radicata, anche quest’anno con la fine della vendemmia arriva la Festa dell’Uva di Verla di Giovo, giunta all’edizione numero 62.

L’evento negli anni è diventato un punto di riferimento per tutta la Valle di Cembra, che dal 20 al 22 settembre si ritroverà nel piccolo centro per celebrare la propria identità e la propria cultura, due ambiti indissolubilmente legati alla produzione vitivinicola locale.

Tre giorni con al centro l’enogastronomia della zona, come sempre valorizzata dai tanti stand che proporranno ai visitatori le eccellenze della cucina trentina accompagnate dai principali vini prodotti tra la Valle di Cembra e le colline avisiane, ma l’appuntamento più atteso del week-end è la Sfilata dei carri allegorici, che animerà le strade di Verla di Giovo domenica 22 alle 14.30. L’evento coinvolge ogni anno centinaia di giovani, pronti a competere tra loro per il trofeo che viene tradizionalmente assegnato al più bel carro tra i sei partecipanti, chiamati a declinare allegoricamente il tema dell’uva nei suoi molteplici aspetti e simbologie.

Da venerdì a domenica sono tanti i momenti da segnare in agenda, tra concerti e spettacoli di danza, laboratori e giochi per i più piccoli, mostre ed esposizioni artistiche, eventi sportivi come la Marcia dell’Uva, vera e propria gara podistica tra i vigneti, ed il “Palio dei Congiai”, una divertente sfida di abilità da correre per le vie del paese portando sulla schiena pesanti gerle piene d’acqua.

Fondamentale nella riuscita dell’evento è soprattutto l’apporto dei circa 400 volontari, che Cesare Pellegrini della Pro Loco locale ringrazia per l’impegno, evidenziando come su un totale di 2000 abitanti si tratti di una percentuale di tutto rispetto, che ben dimostra il coinvolgimento e la voglia di dare una mano che anima tutta la comunità.

“La Festa dell’Uva è un fiore all’occhiello per tutta la valle, un territorio che finora non ha avuto lo sviluppo turistico che meriterebbe ma per l’occasione è in grado di accogliere più di 15.0000 persone anche da fuori regione”, commenta Mara Lona dell’Apt della Val di Cembra: “Il forte legame tra i prodotti tipici, come il vino, e il tessuto sociale del territorio fa sì che questa sia una festa culturale, ed è un valore da spendere anche in ambito turistico”. Un’apertura ribadita anche da Francesco Antoniolli, presidente della Strada del Vino e dei Sapori, che sostiene la Pro Loco nell’organizzazione dell’evento: i visitatori, sottolinea Antoniolli, colpiti dalla bellezza del territorio cembrano, sono propensi a tornare anche grazie all’accoglienza ricevuta dagli abitanti.

Un territorio unico, fatto di terrazzamenti vitati e storici muretti a secco, che va valorizzato anche oltre i confini della Festa dell’Uva. A tal fine, ricorda ancora Mara Lona, dall’attivismo delle associazioni e dei volontari impegnati nell’organizzazione della Festa si è recentemente costituito il comitato Vi.Va.Ce. (Viticoltura Valle di Cembra), che si pone come obiettivo l’ottenimento della certificazione ambientale di paesaggio rurale storico d’Italia e quella Giahs (Globally Important Agricultural Heritage Systems), riconosciuta a livello mondiale dalla Fao, in Italia per ora assegnata solamente agli uliveti di Assisi.

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