Quando sul palco salgono i detenuti

Armando Punzo con Rossella Menna sono autori del libro “Un’idea più grande di me”

Non un secondo o un terzo lavoro, ma il progetto di una vita. Questa è l’esperienza di Armando Punzo, drammaturgo, regista e attore napoletano, nel carcere di Volterra, dove dal 1988 dirige la Compagnia della Fortezza di Volterra, da lui fondata. Non un progetto con una data d’inizio e una di fine, ma la quotidianità di chi, ogni giorno, legge un copione e imbastisce uno spettacolo assieme ai detenuti, in quello che è stato uno dei primi progetti di teatro in carcere in Italia – attualmente, invece, l’attività teatrale nelle carceri si è diffusa in tutto il Paese.

I 32 anni di attività di Punzo sono stati raccolti e raccontati in “Un’idea più grande di me – Conversazioni con Rossella Menna” (Luca Sossella Editore, 2019), un romanzo di formazione in cui due generazioni diverse dialogano; da una parte Armando Punzo, classe 1959, e dall’altra Rossella Menna, studiosa di teatro, classe 1988. I due si sono incontrati al DAMS di Bologna in occasione di un laboratorio teatrale e, da quel momento, è iniziato un dialogo lungo otto anni, da cui il libro, scritto in due anni, prende spunto.

“Un’idea più grande di me” verrà presentato in Trentino grazie a Spazio Off Trento, in collaborazione con la Libreria Arcadia di Rovereto e la Libreria Einaudi di Trento. Venerdì 28 febbraio alle 18.45 Punzo e Menna saranno alla Libreria Arcadia di Rovereto, mentre sabato 29 febbraio alle 18.30 dialogheranno nel foyer dell’Auditorium Santa Chiara di Trento.

“In questi 32 anni la Compagnia della Fortezza ha realizzato più di 30 spettacoli. Gli ultimi portati in scena sono Naturae, BeatitudoDopo la tempesta e Santo Genet, per citarne solo alcuni. Il teatro che proponiamo è un teatro di ricerca, d’avanguardia. Destinatario non è il detenuto, come nei progetti che insistono più sulle finalità sociali, ma il pubblico, come nell’attività teatrale. Quello che chiedo ai detenuti è di lavorare come dei veri e propri attori e scenografi”, racconta Punzo.

Dal 1993 la Compagnia mette in scena i propri spettacoli anche al di fuori delle mura; dal 2003, inoltre, l’attività teatrale è stata riconosciuta come vero e proprio lavoro per i detenuti – e dunque permessa al di fuori del carcere – secondo l’articolo 21 della legge sull’ordinamento penitenziario.

Per maggiori informazioni: www.compagniadellafortezza.org.

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