Come un film western che si tinge di giallo

La copertina di “Duello al sole” di Manuel Marsol

Mentre si girano le pagine di “Duello al sole” (Orecchio Acerbo, 2020) di Manuel Marsol sembra di sentire in sottofondo la nota melodia di “Mezzogiorno di fuoco”, uno tra i più classici film western di tutti i tempi. La storia si svolge, infatti, nel deserto del Far West, si vede una montagna in lontananza e un fiume che scorre. Dal teschio di un bisonte rimasto sulla riva esce un serpente. Ecco apparire quattro piedi: due nudi e due con gli stivali, due di qua e due di là dall’acqua. L’inquadratura si alza: due mani, una impugna una pistola e l’altra, di fronte, un arco teso con la freccia. Più su due sguardi truci si scrutano. Fin qui nessuna parola, solo una forte tensione. Ma ecco un uccello si posa sulla Colt e la prima parola, “aspetta”, si libra nell’aria. Il problema è presto risolto, un movimento della pistola e l’uccellino vola via. Ma ormai l’attenzione dei duellanti è compromessa: prima si lasciano distrarre dalla forma delle nuvole, poi dal rumore del treno, poi dai cavalli. Impegnandosi, fissando gli sguardi, i due cercano di ritrovare la concentrazione, ricaricano le armi, e si sente uno sparo: il cowboy uccide il serpente che, uscito dal teschio del bisonte, sta per mordere l’indiano… . Pericolo scampato. Possono riprendere, ma ecco un rumore fortissimo, cosa sarà questa volta a impedire lo svolgimento del duello?

Un albo geniale caratterizzato da un’attenta gestione delle illustrazioni che giocano sul contrasto tra gli ampi campi di colore caldo e una massima attenzione per i particolari, senza, però, rovinare l’equilibrio della composizione. Una storia raccontata principalmente con le immagini di cui le parole sono dettagli, importanti, ma pur sempre dettagli. Una storia che si sviluppa come un film fotogramma dopo fotogramma, inquadratura dopo inquadratura, con continue zoomate sui due protagonisti che, come si legge nei titoli di coda, si chiamano Tuono Tranquillo, l’indiano e John Bill Arizona, il cowboy. Con loro, altri protagonisti e ospiti speciali quali i vari animali che entrano in scena, il “grande rumore” e gli avvoltoi in attesa dei corpi. Una storia piena di tensione e di suspense, che si stempra in un finale ironico che apre al sorriso. In questo libro c’è tutto quanto caratterizza un classico film western: il sole caldo immobile nel cielo, un silenzio irreale bruscamente interrotto da eventi inaspettati, un tempo che sembra non passare mai e gli sguardi penetranti dei protagonisti che, da veri uomini duri, non hanno bisogno di dire molte parole.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina