“Biodistretto, cammino che continua”

“Fare squadra” attorno alla “questione ambientale” che si è imposta come tema imprescindibile del dibattito culturale, richiamando alle responsabilità personali e collettive

Da tempo il comparto agricolo in Valle dei Laghi covava l’idea di puntare su forme innovative di produzione e salvaguardia del territorio indirizzate a metodi di coltivazione biologici. Un po’ a sorpresa, anche sulla scorta di un serrato confronto e dibattito in seno ai tavoli di lavoro del Piano territoriale di Comunità, l’interesse in crescendo è sfociato nella proposta concreta avanzata da alcuni “soggetti sensibili” di un protocollo d’intesa per l’attuazione del progetto “Biodistretto della Valle dei Laghi” sottoscritto il 27 giugno scorso.

Lusinghiera la rosa di soci fondatori: Comunità di Valle, Cantina Toblino, Cassa Rurale Valle dei Laghi, locale Apt, Cantine Ferrari, Associazione Vignaioli del Vino Santo, Cooperativa Ortofrutticola Valli del Sarca, Centro Trentino di Solidarietà, ma possono aderirvi ulteriori attori economici che a vario titolo, certificati o meno, si riconoscono nei capisaldi del biologico.

Nelle prospettive, una valle capace di declinare la propria vocazione bio nell’accezione più ampia del termine “vita” coinvolgendo una pluralità di ambiti: sociale, abitativo, economico, rurale e culturale. “È un cammino che continua”, ha rammentato il presidente dell’ente territoriale intermedio Luca Sommadossi nel sottolineare l’intento di definire un nuovo modo di concepire la sostenibilità partendo dal basso, senza sprone istituzionale. E in effetti, come precisava l’assessore all’ambiente di Comunità, Nereo Santoni, si parla di iniziative “verso il Biodistretto” perché occorrono convinzione, regole, formazione senza i quali vanifica lo spiegamento di ragionamenti intorno al paradigma agricoltura-ambiente-salute.

Soprattutto saper “fare squadra” attorno alla “questione ambientale” che si è imposta come tema imprescindibile del dibattito culturale, richiamando alle responsabilità personali e collettive. Ma se la svolta biologica barda il cavallo di battaglia su cui insiste l’intera vallata da un anno circa, l’ufficializzazione è avvenuta con la firma dell’atto costitutivo dell’associazione “Biodistretto della Valle dei Laghi” domenica 12 aprile a Sarche. Si allude ad un’agricoltura “pulita e certificata” nella logica di una riconversione ecologica dell’economia.

Visione che a detta della presidente dell’Apt Trento Bondone Valle dei Laghi Elda Verones “consente all’agricoltura e al turismo di dialogare tra loro in maniera innovativa e sostenibile”. In rappresentanza della Provincia l’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola ha rivolto un messaggio ben augurante dopo aver ricordato che “non c’è ancora sufficiente crisi per determinare convinzione vera e profonda sul fatto che si debba diversificare e non può essere che certi tipi di agricoltura siano appannaggio di certe linee politiche”.

Insomma una Valle dei Laghi che con questo ambizioso progetto, precisava Bruno Lutterotti, presidente della Toblino Srl, chiama in causa l’appoggio scientifico e tecnologico della Fondazione Edmund Mach per ribaltare metodologie e lavorare nel rispetto della società e del territorio. Un primo banco di prova atteso da pubblico e imprenditori sarà quello del Biofestival che farà capolino in Valle dei Laghi all’approssimarsi dell’estate.

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