Grandine a prova di radar

L’impianto installato sul Monte Macaion rileva la presenza di chicchi all’interno della nube, ma solo nei trenta minuti che ne precedono la caduta

“In provincia di Trento si hanno circa venti giorni temporaleschi al mese durante il periodo maggio-settembre incluso e circa un terzo di questi giorni temporaleschi è anche grandinigeno”. La frase è presa da un articolo pubblicato su Terra Trentina 5/1984, “Metodo per prevenire i temporali da grandine” firmato da Henry M. Papée chiamato dal CNR a S. Michele per dare consulenza alla Stazione sperimentale agraria e forestale in materia di difesa attiva. Da Giovanni de Stanchina, direttore della Stazione dal 1980 al 1992, apprendiamo che Papée integrava le previsioni meteo nazionali fornite dall’aereonautica militare con una serie di dati rilevati in zone circoscritte. Era in grado di stabilire all’inizio di giornata se localmente si sarebbero formate nubi potenzialmente grandinigene e quindi se serviva o meno inseminarle con varie sostanze nucleanti che evitano la formazione di grandine.

Il radar installato nel 2002-2003 sul Monte Macaion in Alta Val di Non tra le due province di Trento e di Bolzano (altitudine 1866 metri) non era all’epoca disponibile. Da un documento firmato dal direttore della Stazione sperimentale inviato a Bruxelles si rileva la richiesta alla Commissione europea di rinviare ad anni successivi l’impianto radar ritenuto non prioritario rispetto all’urgenza di dotare il Centro agri-meteorologico che si andava costituendo a S. Michele di attrezzature di più immediato utilizzo. L’installazione del radar è stata successivamente propiziata dall’ Autorità di bacino del fiume Adige e dalla regione Veneto sopratutto per raccogliere in tempo utile informazioni sull’entità delle piogge che potevano causare esondazioni.

Partiamo da questo evento per chiedere ad Andrea Piazza di Meteotrentino se e fino a quanto il radar di monte Macaion, gestito in collaborazione con l’ufficio idrografico della Provincia di Bolzano, serve per prevedere la grandine.

Il radar meteorologico, dice l’esperto, è uno strumento che sfrutta impulsi di onde elettromagnetiche per rilevare la presenza in atmosfera di idrometeore (goccioline d’acqua, cristalli di neve o grandine). Il radar scansiona un’ ampia porzione di atmosfera emettendo impulsi elettromagnetici. Se il fascio di onde incontra un ostacolo lungo il suo percorso, parte della radiazione viene riflessa verso lo strumento. Grazie all’analisi del segnale riflesso, è possibile ottenere informazioni sia sulla posizione dell’oggetto rilevato, sia sulla sua direzione e velocità ( radar Doppler). Il radar (Radio Detection And Rancing) è nato negli anni trenta in ambito militare come strumento di difesa contro gli attacchi aerei. Inizialmente i segnali generali della presenza in atmosfera di precipitazioni erano considerati disturbi da filtrare. Solo dopo la seconda guerra mondiale si è iniziato ad installare radar dedicati alla meteorologia.

I radar operano nello spettro delle microonde e vengono distinti secondo le bande di frequenza in cui lavorano: S-band (da 2 a 4 GHZ), C-band (da 4 a 8 GHZ) e X-band (da 8 a 12 GHZ).

Il radar del Monte Macaion è un Doppler in banda C ed è utilizzato per monitorare fino ad un range massimo di 120 chilometri. Consente di controllare gran parte del territorio delle due provincie ed è fondamentale per il Nowcasting (previsione a brevissimo termine) delle precipitazioni. Sul sito di Meteotrentino è disponibile l’animazione delle immagini radar di precipitazioni nell’ultima mezz’ora aggiornata ogni 5 minuti. Nelle immagini radar l’intensità delle precipitazioni è associata a diversi colori: azzurro precipitazioni deboli, verde precipitazioni moderate, tra arancio e viola precipitazioni via via più intense, viola intense grandinate. Dall’analisi della moviola radar è possibile dedurre la direzione di spostamento dei nuclei di precipitazione e l’eventuale tendenza all’intensificazione o all’indebolimento del fenomeno.

Per un’analisi più accurata è fondamentale affiancare al dato radar l’analisi delle immagini satellitari e dei modelli di previsione.

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