Ambientalisti critici sul rapporto Appa sull’aria: “Troppe chiacchiere e poca concretezza”

Vallagarina, vista da Castel Beseno [ AT, Archivio Ufficio Stampa PAT]

Si è costituito quest’anno il tavolo di lavoro formato da Legambiente, ISDE, WWF e coordinato dall’Associazione Ledro Inselberg APS, finalizzato ad analizzare il 9° rapporto sulla qualità dell’ambiente in Trentino pubblicato nel 2020 da APPA. Il gruppo di lavoro si è concentrato, prioritariamente, sul capitolo aria, valutando urgente mettere in atto azioni concrete finalizzate a ridurre i rischi per la salute dei Trentini.

Sono 135 i morti all’anno e 4.000 i casi di bronchite cronica riportati nello stesso rapporto, che, secondo le realtà ambientaliste danno il drammatico senso a tale urgenza in Trentino. “Se si adottassero i nuovi livelli obiettivo OMS 2021 si salverebbero più della metà delle persone”, spiega il tavolo di lavoro: “Non dovrebbero servire altre motivazioni per comprendere come sia strategico intervenire con azioni forti, chiare, misurabili e rapide per ridurre l’inquinamento dell’aria in Trentino“.

Le conclusioni del gruppo di associazioni rispetto al lavoro fatto da APPA e pubblicato nel 9° Rapporto sull’aria sono particolarmente negative specialmente sul fronte della concretezza nell’indicare ai politici le misure da adottare. “Richiamandoci a recenti avvenimenti si potrebbe sintetizzare che il rapporto si perde in troppe chiacchiere e poca sostanza – affermano le associazioni -. Mancano nel Rapporto indispensabili dati sulla correlazione tra riduzione dei livelli di inquinamento e aspetti sanitari, quali, numero di decessi, numero di ricoveri. Un vuoto di analisi che fa pensare ad una barriera invalicabile tra APPA e APSS. Tale mancanza di interlocuzione tra enti pregiudica pesantemente la messa in atto di precise azioni e dei relativi indicatori di risultato. Manca nel Rapporto una relazione tra dati e obiettivi fissati nei diversi Piani Provinciali quali il Piano per la Qualità dell’Aria (2020-30) e Piano per la salute in Trentino. Questo forse perché si è molto lontani dagli obiettivi di riduzione previsti non solo nei piani provinciali ma a livello Europa (riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030). Manca nel Rapporto una approfondita valutazione tra stato dell’ambiente in Trentino e i 17 Obiettivi della Sostenibilità. Manca infine nel Rapporto una valutazione sui probabili effetti del micidiale mix di inquinanti presenti ad alti livelli nell’aria dei Trentini nei mesi autunnali ove si raggiungono i picchi di PM10, PM2,5, NO2. Ci si sofferma anzi evidenziando un trend di riduzione delle concentrazioni che, – a parere del tavolo -, dal 2010 ha visto una sostanziale battuta di arresto in Trentino”.

Il documento prodotto dal tavolo di lavoro, con dati e riferimenti puntuali, verrà presentato alla cittadinanza durante la conferenza stampa indetta presso la sede di Italia Nostra, in via Oss Mazzurana 54 a Trento, alle 11.30 di venerdì 15 ottobre.

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