“Germania mondiale, vi spiego la lezione”

Il coordinatore dei circoli trentini Enrico de Francesco commenta alla radio diocesana il successo tedesco in Brasile: “Un gioco moderno per dare ai giovani prospettive di attrattiva sportiva e non solo finanziaria”

Enrico Defrancesco si autodefinsice “uomo-ponte”. Con 44 anni di esperienza sulle spalle, fasciate dal tricolore, ma con in mano, intrecciata a quella della moglie, Frau Marianna, la bandiera della Germania. “Sa cosa dico agli amici? Che quando mi stufo qui, me ne posso tornare in Italia, nella mia Moena. E quando sono saturo di là, in Italia, ho la possibilità di rigenerarmi da buon tedesco”. Sorride al telefono, intercettato a Dortmund da radio Trentino inBlu, l'emigrato dalla Val di Fassa nel 1970, oggi coordinatore dei sette circoli trentini di Germania. “In verità – ci tiene a precisare – un emigrato sui generis, perché non andavo a cercar fortuna, ma per insegnare l'italiano”. Cosa che poi ha fatto per trentacinque anni, maturando il giusto vitalizio da felice pensionato, “nonostante un'ernia al disco che mi procura non poco fastidio”. Felicità, ora, accresciuta dal successo brasiliano della corazzata di mister Löw.

Defrancesco, accetta le congratulazioni?

Ben volentieri. Ma io, mia moglie e i due figli abbiamo doppia nazionalità, italiana e tedesca. Quindi ci ha interessato durante questi mondiali non solo la nazionalità, ma soprattutto un tipo di gioco moderno che riesca anche a dare, per il futuro, ai giovani delle prospettive di attrattiva sportiva e non solo finanziaria. La Germania mi pare abbia dato una bella lezione.

“Deutschland über alles”, anche nel calcio, dunque?

Penso che questa vittoria sia per la Germania un fattore molto positivo, non nel senso nazionalistico negativo, quanto di appartenenza ad uno Stato, a una società: sentirsi un popolo con un volto, con un carattere. Il gioco della Germania è stato indicativo anche da un punto di vista di etica del calcio, perché un gioco pulito, costruttivo, senza falli. Poi il fatto che nella nazionale tedesca giochino ex della Germania dell'Est è un fattore politico molto importante in modo che le due parti, Est e Ovest della Germania, che per molti aspetti ancora si differenziano fra loro, abbiano un comune denominatore. Noi qui a Dortmund abbiamo la famosa squadra del Borussia: ben otto giocatori del Borussia hanno giocato ai mondiali di quest'anno: quattro per la Germania, gli altri per altre nazionalità.

Anche voi trentino-tedeschi in piazza a festeggiare?

No perché il tempo era brutto. Abbiamo visto la partita a casa. Otto anni fa, in occasione del mondiale di calcio giocato qui in Germania, l'atmosfera da noi in casa è stata simile a quella di domenica sera, solo che al posto della Germania era scritto su tutti i giornali: Italia!

Lei si definisce “ponte”. Eppure oggi Germania e Italia sembrano così lontane, non le pare?

Invece, e ho cercato di dimostrarlo in tutti questi anni, sono due culture che si completano a vicenda. Mi è spiaciuto molto per l'eliminazione dell'Italia, anche se per la pochezza del gioco se l'è meritata. Ecco, vede, essere ponte offre un vantaggio: noi abbiamo un'altra riva in questo momento, quella più solida, quella tedesca. Ma non tradisco le origini: amo far conoscere il Trentino ai tedeschi e portarli a visitare la nostra Provincia. In ottobre ne porto quaranta in Val di Fassa, per l'ennesima volta.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina