Icone su vetro, fragili e intense

Resta aperta fino al 18 gennaio a Sanzeno negli antichi spazi di Casa de Gentili, sede del Centro Culturale d’Anaunia (da giovedì a venerdì 15 – 19, sabato e domenica anche 10 – 12) la mostra “Fragili devozioni” di icone su vetro raccolte negli anni con costanza e pazienza dall’etnomusicologo Renato Morelli a costituire la collezione privata.

Devozioni “fragili” solo nel senso che sono dipinte, a freddo, sul retro di sottili lastrine di vetro, o di specchio, ma al contrario sono spesso il frutto di una fede solidissima nei confronti di Dio, di Maria e dei santi. Si tratta di immagini squisitamente di soggetto religioso dipinte con la tecnica della pittura “su” vetro, ma che in tedesco, che è una lingua più precisa, si dice Hinterglassmalerei, pittura “dietro” il vetro. Sono frutto di una pittura semplice, ingenua, naïf, anche se è chiaro come questi oggetti siano il decantato culturale profondo di una tradizione iconografica lontana, squisitamente ortodossa, nata e sviluppatasi soprattutto nei Balcani, da Bisanzio al monte Athos ai conventi russi. Della vasta collezione, in mostra sono esposti 104 pezzi, ad esaltare non tanto il singolo oggetto ma la genesi, la storia e la coralità, intima e avvolgente ad un tempo. E’ un capitolo del collezionismo trentino sino ad ora mai esposto e totalmente inedito.

Il centro principale della tradizione della Hinterglassmalerei è Sandl, un paesino in Alta Austria, ma queste icone provengono anche e soprattutto dalla Boemia e dalla Moravia, dalla Transilvania e dalla Slovacchia, dalla Slovenia, dal Tirolo e dalla Sicilia, e poi dalla Tunisia e dall’Iran, in questo caso con scritte in lingua araba e persiana, e motivi iconografici afferenti sì alla tradizione latamente balcanica ma adattati al mondo mussulmano.

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