Balbuzie, strategie per affrontarla

La balbuzie si può guarire, si può superare l'ansia di non riuscire a comunicare che spesso assale ancora prima di parlare? Certamente sì, a leggere il libro di Paoletta Florio e Simona Bernardini Balbuzie: assessment e trattamento. Modelli di intervento cognitivo comportamentale in ottica ICF, Edizioni Centro Studi Erickson, 2014.

La balbuzie è un fenomeno complesso che non riguarda solo la difficoltà a pronunciare parole, a esprimere i pensieri, ma investe tutta la persona e le sue relazioni con gli altri. L'origine del disturbo non è ancora chiara. Spesso compare nei bambini per uno spavento o un altro trauma psicologico e, tra gli adulti, anche per lesioni cerebrali. Può manifestarsi sia con blocchi verbali che con ripetizioni della stessa sillaba.

La difficoltà articolatoria è accompagnata spesso da una forte tensione fisica con sudorazione, irrigidimento dei muscoli facciali e bruschi movimenti della testa. In molti casi però è proprio la paura di balbettare, di fare brutta figura e di essere presi in giro a peggiorare la situazione. Non è raro infatti che la persona eviti sempre più di incontrare la gente per paura del suo giudizio.

Ma allora come uscirne? Paoletta Florio e Simona Bernardini consigliano l'abbinamento di esercizi per migliorare la fluenza verbale (prolungando il tempo di emissione delle parole e sciogliendo la tensione fisica) con una terapia cognitivo-comportamentale che aiuti il paziente a lavorare sui pensieri negativi verso sé e a non vivere l'eventuale episodio di balbuzie come una “tragedia” totalizzante.

Ma la prima persona a curare la balbuzie e i disturbi del linguaggio è stata il professor Vincenzo Mastrangeli che, nel 1956 fonda il centro Villa Benia, a Rapallo (Genova). Il professore, balbuziente lui stesso, nota che cantando, parlava fluente. Elabora così il Metodo Psicofonico, basato sul canto e sulla musicoterapia vocale, riassumibile in quattro regole: pronunciare le parole con la bocca bene aperta, prolungare le vocali, addolcire le consonanti, non sillabare le parole, ma legarle tra loro.

Il “metodo Mastrangeli” è portato avanti, sempre a Villa Benia, dalla figlia e psicoterapeuta Cristina con corsi residenziali e seminari di potenziamento fonetico. Per informazioni e iscrizioni: www.mpi-mastrangeli.it.

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