“Insieme per fare di più”

Domenica scorsa mons. Luigi Bressan ha presenziato alla costituzione dell’Unità pastorale Santa Maria a Cavareno, e di quella dei “Santi Martiri Anauniesi” a Romeno

L’atto ufficiale è arrivato al termine di due anni di incontri preparatori con i fedeli delle parrocchie e con i consigli pastorali, condotti da don Lauro Tisi. Domenica scorsa monsignor Luigi Bressan ha presenziato alla costituzione dell’Unità pastorale Santa Maria a Cavareno, in mattinata, e di quella dei Santi Martiri Anauniesi a Romeno, nel pomeriggio.

La prima comprende le parrocchie di Amblar, di Cavareno, di Don, di Ronzone, di Ruffré-Mendola, di Sarnonico e di Seio; la seconda comprende quelle di Dambel, di Malgolo, di Romeno e di Salter. In un passato lontano la Pieve di S. Maria a Cavareno comprendeva tutti i paesi dell’Alta Valle fino a Senale. Le due Unità saranno rette dal decano don Mauro Leonardelli, che avrà come collaboratori don Ernesto Fedrizzi, ex parroco di Ronzone, don Giuseppe Seppi, ex rettore del Santuario di Montagnaga di Pinè, don Renato Marches, don Luigi Eccher e monsignor Severino Visintainer, che è stato per 25 anni vicario diocesano.

A Cavareno esiste già una segreteria organizzata da don Leonardelli e retta da laici, che si occupano della programmazione e di molte altre incombenze, per coadiuvare il parroco. Stefano Marchiò, membro del comitato pastorale dell’Unità pastorale Santa Maria, ha dato il benvenuto all’arcivescovo: “Questi cambiamenti epocali ci invitano ad affidarci a Maria”, ha detto. “Queste forme pastorali sono legate alla storia della nostra Comunità e adesso anche alla nostra attualità. Ci affidiamo a Maria e chiediamo il sostegno del vescovo in questo nuovo cammino”. Mons. Luigi Bressan, rispondendo al saluto, ha spronato la Comunità e ha esortato tutti a vivere intensamente la propria vita, in una forma dinamica, come Maria nel rispondere alla sua chiamata.

Alla messa erano presenti autorità dei vari Comuni e rappresentanti delle associazioni di volontariato, alpini e Vigili del fuoco in divisa. “Come si ama Dio si deve amare anche il prossimo”, ha detto il vescovo nella sua omelia. “Omettere di fare il bene è una mancanza. È diventata una esigenza cooperare nelle Unità Pastorali, su un territorio più grande. La piccola parrocchia non riesce più a espletare i compiti della catechesi e della missionarietà; insieme si può fare di più, si deve prenderne coscienza e prendere delle responsabilità”.

Infine monsignor Bressan ha consegnato le chiavi delle sette chiese a don Mauro, che ha concluso: “Dobbiamo proseguire un cammino, insieme nella diversità, uniti in Cristo; non possiamo nascondere le difficoltà e le incomprensioni, ma proseguiamo vedendo quello che ci unisce e non quello che ci divide. Nessuno possiede la soluzione dei problemi, ma dobbiamo cercarla tutti insieme”.

Nel pomeriggio il vescovo di Trento si è spostato a Romeno dove, per l’offertorio, è stato portato all'altare un puzzle di forma quadrata con una riproduzione del quadro di Mattia Lampi raffigurante i tre martiri Anauniesi e altre quattro tessere con le foto delle quattro chiese delle rispettive parrocchie. Inoltre sono stati consegnati uno zaino e un paio di scarponi a simboleggiare il cammino da fare insieme. Assieme al vescovo hanno concelebrato don Mauro Leonardelli, monsignor Severino Visintainer, don Luigi Giuliani, don Giuseppe Seppi, padre Aldo Tell e don Renato Marches. Il nome “Santi Martiri Anauniesi” è stato scelto per la devozione particolare delle parrocchie per questi martiri. Sia a Cavareno che a Romeno c’è stata una notevole partecipazione; le chiese erano gremite.

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