La chiesa “nuova” compie cent’anni

La comunità ha festeggiato l'anniversario dalla costruzione dell'edificio sacro. Inaugurato anche l'anno pastorale, il primo della nuova Unità

La chiesa di sant’Orsola di Tuenno è costituita da un nucleo più antico, risalente al quindicesimo secolo e più volte rimaneggiato, affiancato da una parte nuova, realizzata nel 1914, per necessità di ampliamento, e consacrata il 9 maggio del 1925. Unico esempio nella storia della valle, sui motivi di questa soluzione, anziché dell’abbattimento della vecchia struttura con la costruzione di una interamente nuova, ci sono due spiegazioni: mancanza di fondi o di permessi.

Nelle scorse settimane la parrocchia di Tuenno ha festeggiato così i cento anni dalla costruzione della sua chiesa; la ricorrenza coincideva con la festa della patrona sant’Orsola e l’inizio dell’anno pastorale. Un anno molto importante, è stato detto, “che ci introduce nella vita della nuova Unità Pastorale delle Quattro Ville”, aprendo un “cammino di fatica, di gioia e di novità. Abbiamo un motivo di delusione, perché non abbiamo più un sacerdote stanziale, ma anche l’occasione di vivere intensamente con pienezza il compito affidato ai laici”.

Con queste parole, lette da un rappresentante a nome di tutto il consiglio pastorale, è stato dato il benvenuto al vescovo mons. Luigi Bressan. “I due discepoli di Emmaus non si fermarono, ma continuarono il loro cammino e anche noi non ci isoliamo, ripartiamo con l’impegno di rinnovare la nostra spiritualità”, ha ricordato l'arcivescovo. “La tentazione a isolarsi porta noia e tristezza; dobbiamo riunirci per conoscerci e vivere insieme. Questa chiesa è un monumento molto bello dal punto di vista architettonico, che ha lo scopo di riunire la comunità. Come ci nutriamo in casa dobbiamo nutrirci anche in chiesa, dove possiamo esprimere la nostra gioia e la nostra sofferenza e riprendere la forza per partire”.

Don Carlo Tisot, che ha retto la parrocchia di Tuenno negli ultimi anni, ha inviato una lettera letta dal decano don Renzo Zeni, esprimendo il suo dispiacere per non poter essere presente per motivi di salute e augurando un buon cammino alla nuova Unità Pastorale: “Tocca a voi prendere in mano il timone e costruire una bella Comunità. Nel 1914 tutta la Comunità partecipò alle celebrazioni. I tempi sono cambiati e la comunità religiosa non coincide più con quella civile. Ma i valori fondamentali non sono scomparsi e dovranno guidare sempre i nostri passi”.

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