Sanità, camici bianchi in rivolta

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Medici trentini in protesta contro le misure introdotte dalla finanziaria provinciale 2015: il blocco del turn over, con un tasso di sostituzione del 20% dei pensionamenti e contro il taglio del 40% dei premi di produzione (che per un primario significa circa 10 mila euro all’anno in meno su uno stipendio di 156mila euro, mentre per un medico di primo livello pesa per circa 5mila euro all’anno su uno stipendio di 88 mila euro.

400 i medici che ieri hanno partecipato all’assemblea intersindacale della dirigenza sanitaria trentina. Contro il provvedimento provinciale sono state, dunque, decise due azioni di protesta: uno doppio sciopero in programma per il 10 e il 23 dicembre e l’applicazione rigida dell’orario di lavoro, quindi 38 ore settimanali e niente straordinari per due mesi dal 1 gennaio al 28 febbraio 2015.  

“Oggi il sistema si regge sugli straordinari, che corrispondono al lavoro di 212 medici non assunti – spiegano i medici. – Bloccare gli straordinari farà collassare il sistema, andando a ricadere sul servizio ai cittadini”.

L’assessora Borgonovo Re cerca il dialogo per scongiurare lo sciopero.

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