Per uscire dall’impasse e voltare pagina la giunta ha deciso di portare in aula la versione leggera della variante inserendola d’urgenza nell’ordine del giorno del consiglio comunale la settimana scorsa. Prima doveva trattarsi solo di una presentazione, con discussione e voto rimandato alle successive. Poi l’esaurimento repentino degli altri argomenti in trattazione ha permesso di accelerare il tempi fino al voto finale giunto attorno all’una di notte.
La variante è stata approvata in via definitiva con il solo voto della maggioranza, con l’astensione di parte della minoranza (quella di «Siamo Arco», il cui capogruppo è anche presidente della commissione urbanistica), con il Movimento 5 Stelle contrario e ancora fortemente polemico e con la terza anima di «Arco Futura» che ha lasciato l’aula per protesta.
Ora che la «Variante 14» è superata Comune e Provincia dovranno capirsi su che fare di tutti i provvedimenti che da essa sono stati esclusi. Non a caso si parla di una «Variante 14 bis» e già anche di una «Variante 15».
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