Pasqua, mons. Bressan:”Pace e libertà religiosa”

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Dalla crisi economica alla persecuzione dei cristiani,  dal decremento delle nascite al  surriscaldamento della terra. Nell’omelia pasquale il vescovo di Trento mons. Luigi Bressan ha spaziato a tutto campo invitando i fedeli  a lottare  “per il trionfo del bene, per assicurare la libertà religiosa nel mondo e per il superamento delle nostre stesse sofferenze”.   

“Forse mai come in questo tempo desideriamo vedere la fine dell’ampio periodo di oscurità” ha detto il vescovo con un pensiero rivolto ai cristiani perseguitati, a pochi  giorni dall’eccidio in Kenya. “Si è calcolato che ben cento milioni siano esposti a vere e proprie persecuzioni – ha proseguito il vescovo –  dalla Corea del Nord a tutto il Magreb. Pensiamo agli oltre centomila sfollati in Iraq con numerosi martiri, uccisi spesso in modo crudele;  alle chiese assalite in Peshawar ancora con morti e feriti; alle persone martoriate o deportate nel nord della Nigeria; ai copti sacrificati sulle spiagge della Libia” .

Un invito quindi alla preghiera “perché cessino tante insensate e cruente stragi”  e ancora “è doveroso interrogarci se, invece di sviluppare l’universalità dei diritti umani – quale è riconosciuta anche dal Concilio Vaticano II – il mondo occidentale non si sia smarrito nella ricerca dei suoi interessi economici e, nello stesso tempo, non abbia confuso i veri diritti umani con pretese che si fondano su emozioni e velleità individuali”.

Infine il messaggio di speranza di Cristo, “che non parla di oppressione, ma di pace, di servizio reciproco, di amore verso tutti e perfino di perdono”.   Proprio dall’incontro con Cristo ha concluso Bressan  “ troveremo la forza per impegnarci per un mondo migliore e così realizzare la pienezza della nostra vita e far progredire la pace nel mondo, pace che ci è affidata come dono e come compito”.  

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