Le trasfigurazioni di oggi

“Il mio cammino di libertà”: la testimonianza di Giada, vittima della tratta

Gesù, a fianco degli Apostoli, evidenzia fortemente azioni concrete: “Toccate, guardate, mangiate”. È la realtà che si impone e si incarna nel vivere: mediante gli approfondimenti fatti nel periodo dall’8 febbraio all’8 marzo e con la conoscenza della spiritualità di santa Bakita, abbiamo colto l’incarnazione di un cammino di libertà, modello di trasfigurazione per chi conosce le piaghe della tratta anche oggi.

«Ciao, sono Giada. Sono nata 27 anni fa in Benin, una regione a sud della Nigeria, in un povero villaggio di contadini. Sono la primogenita di una famiglia numerosa con tanti fratelli e sorelle e nonna Besi. La vita al villaggio, semplice e monotona, a volte non bastava a sfamare le tante bocche della nostra famiglia. Un giorno arriva al paese una bella signora elegante, che racconta come, da quando è partita per l’Europa, la sua vita è cambiata, soldi, vestiti eleganti, comodità, cose che noi nemmeno sognavamo. La signora invita noi ragazze giovani a partire. Lei ci avrebbe aiutato… il lavoro era sicuro, l’ospitalità anche, bastava pagare una piccola somma iniziale e il debito l’avremmo potuto risarcire col lavoro. La voglia di novità e di riscatto, oltre il vantaggio di poter aiutare la mia famiglia, mi diede il coraggio di partire al seguito della bella signora. Solo la nonna Besi non era per nulla convinta. Subito arrivata in Italia, la realtà si affaccia come uno schiaffo improvviso, è un pugno alla stomaco, il mio corpo veniva usato, la mia dignità calpestata per lungo tempo. Attonita in un misto di rabbia e vergogna, percorrevo quelle lunghe sere interminabili, stringendo i denti con le lacrime agli occhi, gridando dentro in silenzio. Non vedevo l’ora di finire di pagare il debito, ma più il tempo passava, più i soldi da restituire aumentavano, una prigionia infinita, le membra stanche e così una sera caddi a terra svenuta. Qualcuno mi soccorse, mi portò in ospedale. Poi, come un flash, la denuncia: il percorso di uscita dalla strada presso una comunità di donne, l’entrata in una squadra di calcio femminile di serie B. Pian piano stavo rinascendo, quello sport mi ha riscattato portandomi a giocare in nazionale».

Molte persone sono vittime di tratta in molti modi e per ragioni diverse. Solo la fraternità attualizzata e il dialogo possono innescare quella spinta di fede e fiducia per intraprendere un cammino di libertà.

Casa della Giovane e Centro Italiano Femminile

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