Aspettando l’enciclica #2 – Custodire è ringraziare

Custodia del creato, ci insegna papa Francesco, vuol dire far crescere il mondo con responsabilità perché sia un luogo abitabile per tutti. Significa guardare al creato con gli occhi del suo Creatore.

“Nel primo capitolo della Genesi, proprio all’inizio di tutta la Bibbia, si mette in evidenza che Dio si compiace della sua creazione, sottolineando ripetutamente la bellezza e la bontà di ogni cosa. Al termine di ogni giornata, è scritto: «Dio vide che era cosa buona» (1,12.18.21.25): se Dio vede che il creato è una cosa buona, è una cosa bella, anche noi dobbiamo assumere questo atteggiamento e vedere che il creato è cosa buona e bella. Ecco il dono della scienza che ci fa vedere questa bellezza, pertanto lodiamo Dio, ringraziamolo per averci dato tanta bellezza. E quando Dio finì di creare l’uomo non disse «vide che era cosa buona», ma disse che era «molto buona» (v. 31)”.

In questa prospettiva riusciamo a cogliere nell’uomo e nella donna il vertice della creazione, come compimento di un disegno d’amore che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle.”Tutto questo è motivo di serenità e di pace e fa del cristiano un testimone gioioso di Dio, sulla scia di san Francesco d’Assisi e di tanti santi che hanno saputo lodare e cantare il suo amore attraverso la contemplazione del creato”.

Per questo “il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine”.

“La custodia del creato è proprio la custodia del dono di Dio ed è dire a Dio: “grazie, io sono il custode del creato ma per farlo progredire, mai per distruggere il tuo dono”. Ecco allora l’atteggiamento cristiano nei confronti del creato: “custodirlo perché se noi distruggiamo il creato, il creato ci distruggerà!”. Papa Bergoglio per esplicitare ricorda quanto gli aveva detto “una persona semplice, alla quale piacevano tanto i fiori e li custodiva”: “Dobbiamo custodire queste cose belle che Dio ci ha dato; il creato è per noi affinché ne profittiamo bene; non sfruttarlo, ma custodirlo, perché Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà” (Udienza generale 21 maggio 2014).

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