La spesa del campeggio? Buona, pulita e giusta

Chi l’ha detto che anche per i campeggi estivi o i grest non si possa fare una spesa di qualità, con prodotti biologici e del commercio equo&solidale, provenienti da realtà rispettose dell’ambiente e delle persone? Ad offrire un modo facile (ed economico) per farlo c’è il progetto “Cambuse Critiche”, nato per i gruppi scout ma aperto anche alle parrocchie, agli oratori e ad altre realtà di volontariato.

Il tema del consumo critico è genericamente apprezzato ma difficilmente sostenuto nei campeggi e nelle attività estive, dove la necessità di mantenere una quota bassa, per non pesare sul portafoglio delle famiglie, fa spesso preferire discount e magazzini all’ingrosso. Ma è giusto che sia soltanto il prezzo a guidare la scelta dei nostri acquisti?

“Cambuse Critiche” è una sorta di G.A.S. (gruppo di acquisto solidale) che si propone di coordinare i gruppi che per la spesa del loro campeggio scelgono di acquistare prodotti “buoni, puliti e giusti”. A che prezzo? “Solo 4 euro in più a persona, per una settimana, rispetto ad una spesa al discount”, assicurano i responsabili del progetto: “Mettendo insieme la propria forza d’acquisto, si riesce ad abbattere la differenza economica tra prodotti etici e prodotti comuni. Così fare una spesa ‘critica’ diventa una scelta alla portata di tutti”.

Come funziona? Aderire al progetto è semplice. Sul sito web (www.cambusecritiche.org/trentinoaltoadige) si possono scaricare il listino prezzi (alimenti non deperibili, scelti da fornitori che rispondono a precisi criteri etici) e il modulo excel per effettuare l’ordine, da inviare via mail entro il 14 giugno. A quel punto sarà la pattuglia “Cambuse Critiche” che si occuperà della gestione degli ordini e dei rapporti con i fornitori; i gruppi che hanno aderito saranno ricontattati per il pagamento e la consegna della merce (entro il 20 luglio).

A portare avanti il progetto sono cinque giovani scout, sostenuti dall’Agesci regionale, che con impegno e passione, e a titolo volontario, vogliono contribuire nel loro piccolo a proporre un modello di consumo alternativo e a favorire un’economia più solidale. “Per il momento ci appoggiamo soprattutto ai fornitori proposti dal progetto nazionale, ma stiamo cercando di rendere la nostre proposta sempre più locale”, spiegano. “Ci teniamo molto a coinvolgere anche gruppi non scout che condividano gli ideali e i valori alla base del progetto. Si può iniziare anche scegliendo soltanto alcuni prodotti: ad esempio la pasta, che è un bene 'primario', o i detersivi per non inquinare il prato, o le cose per la colazione… Anche con un contributo minimo si può fare molto”!

Questione di scelte… Le Cambuse sono “critiche”, e non “etiche”, proprio perché ciò che è richiesto come prima cosa è la consapevolezza di voler prendere posizione. Allora fare la spesa diventa anche un prezioso spunto educativo, un’occasione per parlare con bambini e ragazzi su temi come il commercio equo nel Sud del mondo e l’inquinamento, riflettendo in modo concreto sull’importanza della dignità del lavoro, il rispetto dell’ambiente e l’influenza che le scelte quotidiane hanno sul mondo in cui viviamo.

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