Credito cooperativo, Cassa centrale punta alla propria holding

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Prosegue il disegno di riassetto del credito cooperativo. Mentre a livello territoriale va avanti il processo di fusione delle casse rurali trentine, ieri alla sede della Borsa di Milano Cassa centrale banca ha presentato il proprio modello di riforma. Un progetto che prevede di creare una holding con a capo Cassa centrale e formata da altre 90 casse rurali e banche di credito cooperativo, in prevalenza del Nord Est, ma anche nel resto d’Italia.

Il nuovo gruppo si chiamerebbe Cassa centrale banca – credito cooperativo italiano: un gruppo che coniughi dunque, nelle intenzioni dei proponenti, l’autonomia delle singole casse rurali locali con l’inserimento in un gruppo bancario cooperativo nazionale.

Il modello si pone come alternativo rispetto a quanto proposto da Federcasse, che vorrebbe invece un’unica grande banca di credito cooperativo a livello nazionale guidata da Iccrea e che riunisca tutte le 379 bcc italiane

A settembre è previsto il decreto con cui il Governo deciderà se consentire la creazione di vari grandi gruppi bancari (come vorrebbe Trento) o se sostenere il progetto di un’unica grande holding.

Sentiamo il direttore di Cassa centrale banca Mario Sartori. (ascolta qui sotto)

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